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Oggi, 21 marzo, si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Down per supportare l’inclusione e cambiare il nostro approccio al mondo della disabilità. Istituita nel 2011 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, questa giornata ricade proprio il 21/3 non per caso. La data, infatti, è stata scelta per proprio per indicare non solo la particolare numerazione cromosomica (3) ma anche il cromosoma alterato (21) dalla sindrome. Una data, insomma, per favorire l’inclusione e sensibilizzare su una sindrome che coinvolge oltre 38.000 persone in Italia e che, secondo i dati, colpisce ad oggi un bambino su 1.250. 

Ma come riuscire a sensibilizzare, andando a fornire contemporaneamente un supporto concreto ai giovani e alle loro famiglie?

Nel panorama bolognese, un’associazione ha fatto di questo una vera e propria missione. Con un lavoro ventennale, continua a sensibilizzare sul tema vedendo, nei giovani e nella collaborazione con il territorio, la chiave per affrontare in modo diverso la disabilità. Supportare l’inclusione sociale e aiutare le persone affette a poter sviluppare sempre maggiore indipendenza nella vita quotidiana, è proprio questo l’obiettivo principale dell’Associazione d’Idee, che continua a promuovere durante l’anno nuovi progetti inclusivi volti a giovani adulti con la Sindrome di Down.

E, nella sua sede in Via Saragozza 65, punta a costruire ogni giorno progetti di educazione e di cultura con l’aiuto di un’equipe di sette persone e una metodologia basata sulla relazione. 

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«La nostra storia nasce nel 2003 da un gruppo di donne. Le nostre attività sono principalmente incentrate sull’inclusione e la disabilità ma ci occupiamo anche della formazione dei genitori di questi ragazzi e di alcuni percorsi di sostegno psicologico – racconta a StartupItalia Giacomo Busi, psicologo e progettista educativo dell’Associazione d’Idee – Abbiamo, infatti, organizzato corsi di formazione per genitori e pedagogisti in collaborazione con il Comune di Bologna e continuiamo ogni anno a promuovere nuovi progetti».

Il progetto per diventare indipendenti: a Bologna c’è “Chiavi delle Idee”

E per supportare la crescita e l’indipendenza dei ragazzi, l’associazione ha creato nel 2004 anche un progetto volto allo sviluppo delle autonomie all’interno della vita quotidiana, il laboratorio Chiavi delle Idee.  

«Il laboratorio nasce da un lungo lavoro che abbiamo iniziato con un gruppo di 6 ragazze e ragazzi ed è partito proprio come progetto sulle autonomie di base, ovvero per aiutare le persone, con l’aiuto degli educatori, a aggiungere nuove competenze sulle autonomie, e imparare come vivere in modo indipendente – racconta a StartupItalia Giacomo Busi – Abbiamo iniziato a lavorare sulle relazioni che avevano a scuola, nell’ambito delle amicizie e dei primi interessamenti affettivi. Poi siamo passati anche nella sfera pratica, iniziando ad imparare come fare alcune attività quotidiane come rifare il letto. Il nostro progetto, infatti, prevedeva alla fine dell’anno un soggiorno in un albergo autogestito dove gli educatori andavano con i ragazzi e sperimentavano tutto quello che avevamo costruito durante il laboratorio».

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Un progetto che vede la sua realizzazione con la collaborazione fondamentale dell’equipe educativa, della famiglia e dei ragazzi, e che ha permesso all’associazione di accogliere sempre più partecipanti.

«Nel corso degli anni, il gruppo di ragazzi è aumentato e ad oggi accoglie circa 15 giovani adulti con Sindrome di Down. Nel 2014, abbiamo preso in affitto un appartamento in Via Saragozza 65 a Bologna che è diventata la nostra sede attuale e il laboratorio è diventato un progetto propedeutico per i soggiorni in questa sede. C’è chi svolge un soggiorno di un weekend nella nostra Casa delle idee, chi una settimana intera recandosi al proprio tirocinio di mattina e vivendo, grazie al supporto di un educatore, in appartamento una settimana.  Quest’anno abbiamo  inoltre reinserito anche un progetto che si era interrotto a causa della pandemia e che prevedeva la permanenza di due settimane in modo autonomo, dal lunedì al sabato dopo».

Un’associazione, tanti progetti

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Dal venerdì mattina con il laboratorio di cucina al laboratorio floreale dove poter creare oggetti e creazioni manuali con i fiori il martedì pomeriggio, proprio in un negozio di Bologna. L’Associazione d’Idee continua a sviluppare nuovi progetti, oltre a Chiave delle Idee, per coinvolgere i ragazzi nella quotidianità e sul territorio bolognese.

«Ogni anno creiamo sempre nuovi progetti: ad esempio al momento è in programma anche una mostra fotografica che contiene tutti i luoghi di tirocinio e di lavoro dove sono inseriti tutti i nostri ragazzi ed è anche esposta in Salaborsa – racconta a StartupItalia l’Associazione – Abbiamo anche un B&B, “Via Delle Idee”, co-gestito con i ragazzi proprio di fronte alla nostra sede per poter accogliere gli ospiti in un bed and breakfast che ha come obiettivo principale quello dell’inclusione».