Il caso continua. Nei mesi scorsi si era opposto anche il regolatore UK. Dall’UE invece nessuno stop
Il giudice USA Edward J. Davila ha bloccato l’acquisizione da 68,7 miliardi di dollari di Activision da parte di Microsoft (proprietaria dell’ecosistema Xbox). L’operazione era stata annunciata nel gennaio 2022 divenendo (sulla carta) il deal più importante del panorama videoludico. Per questioni legate all’antitrust, tuttavia, negli ultimi mesi diversi Paesi hanno frenato gli entusiasmi della casa di Redmond, che punta ancora a portarsi a casa uno dei giganti del gaming (Activision controlla diverse IP come Call of Duty). Il termine ultimo per concludere l’acquisizione è stato fissato dalle parti al 18 luglio. Resterebbe dunque ancora poco più di un mese a Microsoft per capire se riuscirà a convincere i regolatori che il deal non minerebbe la concorrenza nel gaming.
La vicenda Microsoft-Activision è stata affrontata a più riprese sul nostro magazine. Ne abbiamo parlato quando il Giappone ha dato il via libera al deal (scontentando, immaginiamo, Sony che è da sempre contraria all’acquisizione) e quando invece è arrivato il pollice verso da parte dell’autorità UK. L’Unione Europea, da sempre poco tenera con le Big Tech, non ha invece bloccato l’accordo.
La Federal Trade Commission americana ritiene che se Microsoft riuscisse a concludere il deal andrebbe a minare la libera concorrenza nel settore del gaming. Da parte sua la società guidata da Satya Nadella si è sempre difesa sostenendo che l’antitrust debba piuttosto occuparsi delle situazioni di oligopolio nell’ambito del mobile gaming, in cui a farla da padroni sono Tencent, Apple e Google.