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Tra i top sponsor di Science for Peace and Health, promossa da Fondazione Veronesi c’è anche UCB Pharma, impegnata nella telemedicina
La pandemia ha accentuato le disuguaglianze sociali? La risposta è: “Sì”. Ma come? E, in particolar modo, l’emergenza sanitaria quanto ha inciso nel trattamento di altri tipi di patologie? Se ne parla alla Tredicesima Conferenza Mondiale Science for Peace and Health, promossa da Fondazione Umberto Veronesi e organizzata in collaborazione con l’Università Bocconi, con i patrocini, tra gli altri, del Ministero della Salute e della Transizione Ecologica. “NEXT ATTUALITÀ E PROSPETTIVE: RIPENSIAMO AL DOMANI DOPO LA PANDEMIA” inizia oggi (15 novembre) e approfondisce, tra gli altri, gli argomenti della telemedicina; le misure messe in campo dai Governi per far fronte all’emergenza sanitaria; e la creazione dei vaccini; nuovi modelli di sviluppo sociale e nuovi ecosistemi. Le sessioni potranno essere seguite anche in live streaming a partire dalle 18:30 sul sito di Fondazione Umberto Veronesi e sul canale dedicato di StartupItalia, che ospita l’evento.
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Emergenza sanitaria: come ha inciso nel trattamento di altre patologie
Tra i top sponsor della Conferenza c’è UCB Pharma, che prenderà la parola, tramite il suo a.d., Federico Chinni, il 17 novembre, all’interno del panel dedicato alle disuguaglianze sociali e alla pandemia occulta. Alla tavola rotonda con il dottor Chinni parteciperanno anche Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi; Stefano Savonitto, direttore di Cardiologia all’ospedale di Lecco e Luigi Boano, Oncology general manager di Novartis Farma. Disparità nell’accesso ai servizi e conseguenze importanti non ancora del tutto comprese e quantificate sono le cause di una pandemia rimasta nascosta che ha creato ostacoli e divisioni anche con l’aumento delle morti “indirette”, associate a patologie come quelle croniche, oncologiche, cardiologiche e neurologiche. “La cura delle patologie croniche è uno degli ambiti che ha risentito maggiormente della pandemia perché la qualità dei servizi e la capacità di monitorare le terapie sono diminuiti – spiega Federico Chinni di UCB Pharma – E ancora adesso, nonostante il meccanismo sia più fluido, ci sono dati importanti che registrano l’impatto sulla popolazione”. Tra questi, l’Osservatorio sull’impatto della pandemia COVID-19, realizzato da IQVIA con il supporto non condizionante di Farmindustria, fornisce informazioni importanti sull’accesso alle cure: a dicembre 2020 (periodo di riferimento dello studio), in Italia, i trattamenti per la cura di patologie respiratorie e cardio metaboliche erano diminuiti del 10%, mentre le visite specialistiche del 31% e le richieste di esami del 23%. Nei casi di diabete si sono registrate -58.000 nuove diagnosi e -24.000 nuovi trattamenti. Anche in ambito oncologico si è osservata una contrazione, con 30.000 diagnosi di tumore in meno rispetto all’anno precedente. Le richieste di screening per tumore al seno sono diminuite del -9%; come quelle ai polmoni; con un calo di interventi chirurgici pari al -18% e dei ricoveri del 16%. Dopo l’iniziale interruzione delle visite, dovuta alla chiusura di molti reparti e ambulatori, c’è stato un recupero parziale, durante i mesi estivi, che non ha, comunque, compensato la contrazione delle diagnosi e delle terapie”.
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L’impegno di UCB a favore delle persone affette dalle patologie “dimenticate”
“La medicina digitale ha fatto la differenza in questi mesi di pandemia. Soluzioni gestionali e terapeutiche, come i teleconsulti, le televisite, farmaci studiati in modo da essere maneggevoli e funzionali anche da remoto, il monitoraggio del paziente a distanza e altri strumenti digitali di supporto al sistema sono armi preziose per affrontare questa sfida. Come UCB portiamo avanti progetti per favorire l’aggiornamento professionale e organizzativo in tal senso di enti di ricerca, società scientifiche e associazioni, in modo da contribuire a ridisegnare la sanità in modo che pazienti, medici e tutti coloro che lavorano a sostegno delle persone affette da malattie croniche sappiano usare tutti questi nuovi strumenti”, – continua Chinni. “In un’ottica di sempre maggiore domiciliarità della cura, abbiamo sperimentato inoltre progetti di consegna a casa di farmaci provenienti dalle farmacie ospedaliere e abbiamo promosso un servizio in grado di geolocalizzare le farmacie che abbiano a disposizione un determinato medicinale”.
“Il tema dell’innovazione digitale in sanità è uno dei capisaldi del PNRR, così come anche il superamento del gender gap sanitario, con tante donne che hanno dovuto interrompere trattamenti e che mediamente si curano meno. Anche su questo fronte UCB cerca di fare la sua parte, investendo su un’adeguata informazione e sulla sensibilizzazione dei decisori, oltre che sulla progettazione di soluzioni adeguate alle donne affette da gravi malattie croniche.
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Tra le missioni principali dell’azienda c’è poi quella di facilitare e promuovere il dialogo tra la comunità scientifica, le Istituzioni, le associazioni e i cittadini, attraverso occasioni di confronto e di discussione, attività sociali di informazione e divulgazione, utilizzando diversi canali di comunicazione. La presenza di UCB a questa Conferenza è quindi importante per mettere a confronto tutti gli attori fondamentali del sistema salute, in modo da lavorare insieme per il bene delle persone affette da patologie croniche. Oggi, la tendenza generale è quella della sempre maggiore personalizzazione della cura, con investimenti a livello mondiale nella terapia genica e partnership tra Università e centri di ricerca, che anche UCB sta sostenendo con convinzione. I sistemi di intelligenza artificiale, in questo campo, sono fondamentali al fine di sviluppare nuove molecole, conclude il dottor Chinni.