Aveva ipotizzato di togliere la società dalla Borsa. La SEC americana è intervenuta chiedendo la supervisione di un legale per ogni comunicazione
Dopo aver acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari nell’autunno 2022, Elon Musk ha se possibile aumentato la propria presenza sul social network. Ha twittato su argomenti di vario tipo, ma ce n’è uno su cui ha sempre preferito mantenere toni meno ironici. Stiamo parlando di Tesla, la società automotive di cui è amministratore delegato e che realizza auto elettriche. C’è una ragione specifica per la quale l’imprenditore twitta quasi mai a riguardo e, quando lo fa, sono perlopiù retweet di post dal profilo ufficiale di Tesla su Twitter. Ecco la vicenda spiegata dall’inizio.
Am considering taking Tesla private at $420. Funding secured.
— Elon Musk (@elonmusk) August 7, 2018
Tutto è partito il 7 agosto del 2018 quando Elon Musk ha postato un suo pensiero che ha sconvolto gli investitori di Tesla. L’imprenditore comunicava l’intenzione di togliere Tesla dalla Borsa a un prezzo di 420 dollari ad azione. Ne è scaturito un pandemonio e un’oscillazione del prezzo che ha subito spinto la SEC americana – l’equivalente della Consob in Italia, l’autorità che vigila sui mercati – a prendere provvedimenti.
Leggi anche: Musk licenzia un dipendente di Twitter. Il caso: i post del miliardario non sono più così virali?
L’indagine non ha spinto Elon Musk a riconoscere l’errore, anzi. Ciononostante il miliardario ha pagato una multa da 20 milioni di dollari, così come la sua società; ha inoltre rinunciato alla carica di chairman di Tesla. E, cosa più importante, ha dovuto rimettersi all’obbligo della SEC, rinnovato in questi giorni, di sottoporre a un legale l’approvazione di ogni suo tweet relativo a Tesla da pubblicare su una bacheca che, a giudicare dagli ultimi sviluppi, non è vista soltanto dagli oltre 120 milioni di follower di Musk ma da tutti quanti gli utenti di Twitter.