Gli uomini hanno lasciato la Terra perché faceva troppo caldo. Così anche gli animali devono trovare una soluzione in orbita
Anche Musk non avrà cominciato con il massimo della tecnologia quando ha messo in piedi SpaceX a inizio millennio. Lo stesso si può dire di questo adorabile gruppo di lontre – gli sviluppatori le hanno scelte perché sono dolci e noi non ci sentiamo proprio di dissentire – lontre, dicevamo, alle prese con l’esplorazione spaziale per cercare una nuova casa. Nella brevissima intro di Space Otter Charlie, sviluppato dalla software house indie statunitense Wayward Distractions, lo scenario che abbiamo di fronte è quello di una Terra oramai abbandonata dall’uomo, che ha scelto lidi galattici più freschi, avendo già fatto il possibile per surriscaldare il pianeta fino a farlo diventare un forno. Gli animali, però, sono rimasti a patirne le conseguenze. Così le lontre hanno scelto di rimboccarsi le zampe per costruire un razzo alla bella e buona e partire con l’obiettivo di salvare la specie.
Leggi anche: Glitch’s Trip, su Xbox Series X/S il platform in mini livelli tostissimi
Space Otter Charlie: un platform a gravità zero
Disponibile anche Nintendo Switch, console dove lo abbiamo testato, Space Otter Charlie è un platform d’avventura in cui dovremo sfruttare l’assenza di gravità per spostare la nostra lontra, Charlie, aiutando lui e i suoi colleghi astronauti a venire a capo di un viaggio della speranza. Colorato ed estremamente curato nei dettagli grafici dei mostri, degli ambienti e delle tute spaziali, il videogioco è un piacere per gli occhi, oltre che per la giocabilità. Non potendo camminare, non ci resta che darci una spinta, orientandoci con la freccia per dare la giusta direzione sulle varie piattaforme. Se ve lo state chiedendo, sì: abbiamo anche il jetpack in dotazione (ma occhio alla benzina, finisce alla svelta).
Leggi anche: Mail Mole: talpe, lettere e tantissime piattaforme
In un certo senso la storia di queste dolci lontre ci ha ricordato l’ingegno e l’altruismo di un altro animaletto che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario dei fanciulli. Stiamo parlando di Geronimo Stilton – che, nel caso non lo sapeste, è frutto dell’autrice italiana Elisabetta Dami – simpatico roditore, anche lui più volte tirato in ballo in missioni spaziali. Tornando sul tema lontre, Space Otter Charlie è un videogioco adatto davvero a tutti, dai piccini ai gamer più grandi. Certo, non ci sarà l’avventura di un platform tra i più sfidanti, ma la sola possibilità di vedere com’è fluttuare nello spazio farebbe cedere chiunque.
Leggi anche: Harvest Moon One World: la fattoria diventa portatile
Divertimento (con un messaggio di fondo)
A nostra disposizione abbiamo una mappa dei vari ambienti che andremo ad affrontare. Le zone esplorate si colorano, mentre quelle in scure sono quelle dove dobbiamo puntare il naso per conoscere l’ignoto. Dal menu avremo sempre sott’occhio la lista dei compiti per completare ogni missione. Per spostarsi tra una stanza e l’altra Charlie deve raggiungere piccole capsule e attendere di essere tele-trasportato. Oltre alla sete di conoscenza e di avventura, l’animaletto dovrà comunque affrontare i nemici galattici con una pistola a proiettili laser che riceveremo in dotazione all’inizio del gioco. Per potenziarsi è infine necessario raccogliere oggetti e vecchie ferraglie, con le quali potremo farci costruire armi e altri marchingegni tech ideali per affrontare i boss.
Leggi anche: A Day Without Me: una startup ci lascia soli al mondo, a risolvere enigmi
In Space Otter Charlie c’è tutto un mondo spaziale da scoprire, colorato di stelle e vuoto cosmico. Tuttavia ci sentiamo di spoilerarvi la morale: l’emergenza del surriscaldamento globale è un fatto che riguarda tutti noi, lontre comprese. Se non vogliamo condannare le future generazioni a doversi confrontare con un futuro interplanetario per l’umanità (scenario che un imprenditore come Elon Musk dà già per certo), ebbene ci conviene occuparci di più del nostro pianeta, prendendocene cura. La favola insegna che…le lontre sono tenere e hanno sempre ragione.