L’Osservatorio ANBI fotografa una situazione allarmante. L’Italia ha ancora “sete” d’acqua
Piove e nevica sull’Italia, ma gli esperti e le previsioni tracciano un futuro a breve termine ancora drammatico per fiumi, laghi e campi lungo la penisola. Sarà probabilmente un’altra estate caratterizzata dalla siccità, così come quella del 2022 (e tante altre passate). Secondo l’Osservatorio della Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (ANBI), “in assenza di serbatoi diffusi, le piogge non riescono più a recuperare un equilibrio idrico largamente deficitario”, soprattutto nel nord Italia. La situazione preoccupa comunque in tutte le regioni, come dimostrano i dati che abbiamo ripreso in questo articolo.
Il fiume Po
Il principale corso d’acqua italiano è da sempre l’osservato speciale, nonché una preziosa cartina tornasole per valutare l’emergenza siccità. Come spiega l’ANBI, “si registra una leggera ripresa nell’area deltizia, seppur continui a fluire al di sotto dei minimi storici in numerose stazioni di rilevamento a monte, scendendo a Piacenza addirittura 100 metri cubi al secondo sotto il precedente record negativo”.
Lombardia
La Regione fa i conti con la siccità e lo dimostra la situazione dei suoi corsi d’acqua: “Decrescono – spiega l’ANBI – le portate dei fiumi Adda (sceso a 52 metri cubi al secondo), Serio ed Oglio (ora su livelli inferiori anche al 2022), Mincio (penalizzato dalla riduzione di portata erogata dal lago di Garda)”. Nel complesso “l’entità delle riserve idriche risulta in calo, deficitaria rispetto alla media storica (-55,9%) ma superiore allo scorso anno (+12,59%)”.
Piemonte e Valle d’Aosta
In Piemonte “aumenti di portata si registrano per i fiumi Pesio, Stura di Demonte e Tanaro, mentre calano Orco, Sesia e Stura di Lanzo”; in Valle d’Aosta le piogge sono assenti, anche se è aumentato il manto nevoso.
Liguria
Nonostante le precipitazioni, i fiumi non sembrano averne beneficiato. Secondo l’ANBI “il livello dell’Entella è più basso di circa 80 centimetri rispetto alla media, mentre il Magra è oltre mezzo metro sotto il livello consueto di febbraio”.
Centro Italia
Questa è la zona del paese che ha maggiormente beneficiato delle precipitazioni degli scorsi giorni. In Toscana fa ben sperare l’Arno, “la cui portata passa da 32,40 mc/s della settimana scorsa agli attuali mc/s 153,30 (abbondantemente sopra la media mensile), così come confortante torna ad essere la condizione di Ombrone e Sieve”. Nelle Marche i livelli di incremento delle dighe sono di 3 milioni di metri cubi superiori rispetto al 2022. Nel Lazio “il livello del fiume Tevere è cresciuto di oltre 1 metro a Roma, raggiungendo un massimo di m. 6,83”.
Calabria
La Regione è quella che potrebbe subire i maggiori danni dovuti alla probabile siccità dell’estate 2023. “In assenza di piogge o nevicate – si legge nell’analisi dell’ANBI – in Calabria potrebbe diventare a rischio la stagione irrigua soprattutto per le produzioni orticole: l’invaso di monte Marello sul fiume Angitola contiene meno acqua rispetto al 2022, mentre quello di S.Anna nel Crotonese ha un deficit di acqua stoccata, pari al 60% rispetto al recente quinquennio”.
Startup e tecnologia in campo
Per contrastare la siccità anche startup e tecnologie possono essere d’aiuto, insieme ovviamente a grandi investimenti per smettere di tamponare la situazione che anno dopo anno si ripropone. Su questo il PNRR potrebbe essere d’aiuto. «Di fronte al cambiamento climatico che ha sconvolto l’ambiente e decimato i raccolti con un impatto devastante sull’intera filiera agroalimentare e sulla spesa dei cittadini è necessario realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%», ha spiegato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.
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Vi abbiamo raccontato la storia di Parapini Agricolture che grazie all’agricoltura di precisione è stata in grado di limitare i danni dovuti alla siccità, gestendo al meglio le risorse idriche. Allo stesso modo i droni e le immagini dall’alto con telecamere a infrarossi possono aiutare gli agricoltori a individuare dove è meglio irrigare (soprattutto nei vigneti, come insegna il caso di TerraSharp). Prime Foglioline è un’altra startup che vi abbiamo raccontato: coltiva micro ortaggi in idroponica sfruttando l’energia dei pannelli fotovoltaici, la fibra di cocco e un programma informatico di gestione delle coltivazioni. Soluzioni che non possono essere estese ovunque, ma che suggeriscono quanto la tecnologia non sia un vezzo, ma un alleato fondamentale per lavorare meglio in caso di siccità.