AOC ha spiegato che tutte le Big Tech, comprese quelle americane, fanno un utilizzo non sempre trasparente dei dati dei cittadini degli Stati Uniti
«Se vogliamo prendere una decisione così significativa come quella di mettere al bando TikTok, e crediamo – o qualcuno crede – che ci siano informazioni davvero importanti che il pubblico merita di conoscere sul perché tale decisione sarebbe giustificata, tali informazioni dovrebbero essere condivise». La deputata dem degli Stati Uniti Alexandria Ocasio-Cortez (AOC) è intervenuta sul caso TikTok nei giorni scorsi in un momento particolarmente delicato per i rapporti tra l’app di ByteDance e Washington.
Così come Trump, anche Biden ha deciso di procedere minacciando la Big Tech cinese di mettere al bando il social utilizzato da 150 milioni di americani. Nei giorni scorsi il Ceo di TikTok, Shou Zi Chew, ha parlato al Congresso rispondendo alle domande sulla protezione dei dati dei cittadini USA. A leggere la stampa sembra che il progetto di mettere al bando TikTok sia bipartisan. Ma a fare compagnia ad alcuni politici che sono contrari all’operazione si è fatta avanti Alexandria Ocasio-Cortez, deputata americana e tra le figure politiche più attive sui social.
Con un video pubblicato sul proprio profilo TikTok, AOC ha commentato la vicenda. «Perché dovremmo proporre un divieto su un tema così importante senza essere minimamente informati? Non mi sembra giusto». Come ha ricordato, «gli Stati Uniti non hanno mai bandito un’azienda di social media e stiamo parlando di un’app su cui sono attivi 150 milioni di americani». Il fatto che ByteDance sia accusata da molti politici americani (ed europei) di mettere in pericolo la sicurezza nazionale mediante l’accesso a dati sensibili degli utenti, non rende secondo AOC TikTok differente da altre Big Tech verso le quali, invece, Washington non ha mai mosso minacce di ban. La questione, va da sè, rientra nella guerra commerciale tra le due sponde del Pacifico.
In passato casi come lo scandalo di Cambridge Analytica hanno svelato che le Big Tech hanno spesso piegato le policy sulla tutela dei dati a interessi commerciali. AOC ha parlato dei passi avanti fatti in Europa, dove l’UE ha approvato la GDPR per un tema così importante legato ai diritti dei cittadini. Di nuovo stando alla deputata Alexandria Ocasio-Cortez l’obiettivo è inquadrare tutte le Big Tech in un recinto normativo chiaro anche se, al momento, ha detto che il Congresso non ha ancora ricevuto un briefing classificato riguardo alle reali minacce di TikTok alla sicurezza USA.