Shou Zi Chew, Ad del social cinese, ha rassicurato gli americani: «La sicurezza è la nostra priorità. Non vendiamo dati ai broker. Siamo impegnati alla trasparenza»
«Non saremo influenzati da alcun governo – ha affermato l’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, nel giorno dell’audizione alla Camera del Congresso americano – La sicurezza è la nostra priorità. Non vendiamo dati ai broker. Siamo impegnati alla trasparenza». Così Zi Chew ha risposto alle domande dei deputati americani, cercando di rassicurare gli USA sulla sicurezza del social network.
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Gli USA contro il social cinese
Shou Zi Chew dice di non avere visto alcuna prova sull’accesso della Cina ai dati degli utenti di TikTok. E alla domanda se ci fosse qualcuno che lo avesse aiutato a prepararsi per l’audizione di Bytedance, la società cinese a cui fa capo TikTok, ha affermato: «Questa è un’audizione di alto profilo, il mio cellulare è pieno di messaggi di buona fortuna» e di «consigli non richiesti». TikTok è al centro dei lavori di inchiesta della Commissione USA da quando, a inizio mese, la commissione Affari Esteri della Camera ha approvato il provvedimento che concede al presidente Biden il potere di decidere sul futuro del social cinese. Con 24 voti a favore e 16 contrari, i deputati hanno approvato la misura che prevede la possibilità per l’amministrazione Biden di bannare completamente l’applicazione (già bandita per i dipendenti pubblici) in base all’International Emergency Economic Powers Act.
Ma le controversie erano già in atto da anni, fin dagli ultimi mesi della presidenza Trump. «La piattaforma dovrebbe essere vietata», ha affermato in audizione Cathy McMorris Rodgers, parlamentare repubblicana, sottolineando che gli americani meritano di conoscere la verità sulla minaccia che TikTok pone alla propria sicurezza nazionale e personale. Per contro, Zi Chew replica: «Non ho visto alcuna prova» sull’accesso della Cina ai dati degli utenti di TikTok, assicurando di non aver mai avuto alcuna discussione con funzionari del governo cinese nella sua qualità di amministratore delegato. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Pechino è fermamente contraria all’ipotesi avanzata dall’amministrazione Biden che chiede ai proprietari cinesi di vendere la loro quota nell’app.