L’edificio, innovativo e a impatto zero, sorgerà nel cuore dell’area della fiera campionaria, già rivoluzionata dalle altre torri di vetro ormai ultimate
Milano non si ferma, recitava lo slogan un po’ troppo ottimistico fatto dall’amministrazione di Beppe Sala all’inizio della pandemia di Covid. Milano, poi, in realtà s’è fermata e pure di brutto, subendo uno dei peggiori colpi dalla Seconda guerra mondiale. Ma è già pronta per ripartire. Ecco perché ha una valenza fortemente simbolica l’inizio dei lavori di CityWave, l’edificio che terminerà di ridefinire l’area della fiera campionaria, già rivoluzionata nello skyline di grattacieli del complesso CityLife.
Come sarà CityWave
Milano riparte con un’operazione da 170 milioni di euro. La prima pietra è stata posata oggi, in pieno Salone del Mobile, altra prova che la città scalpita per riagguantare quella sua vocazione internazionale che, pre-pandemia, cavalcava con maestria. Il termine dei lavori di CityWave è previsto per il 2025, un anno prima delle Olimpiadi Milano-Cortina. E per allora lo skyline meneghino avrà subito altre metamorfosi, dato che c’è un intero villaggio olimpico, nella zona opposta, quella che guarda a Rogoredo, da edificare.
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CityWave sarà un edificio direzionale di nuova generazione: una torre orizzontale e non verticale, come le altre che l’hanno preceduta, col compito di incorniciare la CityLife, adagiandosi delicatamente, ma pure sinuosamente, ai piedi dei tre grattacieli. Alla base dell’opera, un’architettura studiata per sorprendere il fruitore e appagare l’occhio, certo, ma anche pensando ai servizi e alla qualità della vita del quartiere e della città, così da dar vita a un concept innovativo ed estemporaneo.
“Il quartiere completa oggi un percorso iniziato anni fa – ha dichiarato il sindaco Beppe Sala che poi ha voluto “sottolineare con orgoglio quanto questo percorso non sia mai stato caratterizzato da speculazioni, tangenti o inchieste, come invece è accaduto purtroppo in passato in Italia. È un’area a ridosso del centro che doveva ritrovare la sua dimensione. Il progetto, personalmente, lo ritengo molto bello e penso che in futuro sarà ammirato da tutti”.
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I progettisti danesi fanno sapere di essersi ispirati a una icona di Milano: la Galleria Vittorio Emanuele II. E come la galleria, anche la nuova struttura offrirà una zona di struscio coperta alla città. La parte inferiore, realizzata in legno, è stata progettata per essere una nuova area pubblica. CityWave, però, oltre a essere bella sarà ecologica, sormontata da una distesa di pannelli solari. “Una struttura – ha spiegato Sala – a “impatto positivo” che consumerà il 45% di energia in meno rispetto agli standard, con un risparmio di 520 tonnellate l’anno di CO2 che equivalgono alle emissioni assorbite da 20.000 alberi. L’edificio consentirà anche la raccolta e il riuso delle acque piovane, oltre a creare un ampio spazio pubblico verde e coperto, vivibile tutto l’anno”.