I conti con la pandemia si fanno sentire. Ma la città prosegue verso la mobilità sostenibile
La Milano del futuro sarà sempre più metropolitana. Nei giorni scorsi è infatti arrivata la notizia di un progetto low cost per avvicinare una fetta dell’hinterland all’arteria che scorre sotto il capoluogo lombardo. Si chiama Light Rail Project il progetto che prevede l’estensione della metro verde, la M2, da Cologno Nord (uno dei due capolinea attuali) fino a Vimercate in provincia di Monza Brianza. L’intervento, stando a quanto si legge sulla stampa locale, dovrebbe costare meno di 200mila euro dal momento che non verranno effettuati scavi: la nuova linea sarà di superficie e richiederà soltanto la posa dei binari. Per ora c’è il via allo studio di fattibilità. Travolta dalla pandemia come tutte le altre omologhe in Italia, Atm – l’azienda che si occupa del trasporto pubblico sotto la Madonnina – deve considerare sia i piani di espansione in cantiere da anni, sia le ingenti perdite dovute al lockdown e alla diffusione dello smart working.
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Nel frattempo i lavori per la nuova linea della metropolitana a Milano, la blu che collegherà San Cristoforo all’aeroporto di Linate, proseguono. «Attiveremo il servizio della linea M4 quando ci saranno le condizioni e noi riteniamo, considerando i dati di oggi di Linate, che queste condizioni potranno esserci quando la linea raggiungerà Dateo, ovvero verso la fine del 2022». Così si è espresso quest’estate l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli. La pandemia e il calo dei flussi tra turismo e lavoratori hanno impattato sul cronoprogramma e sembra che, a fronte degli utilizzi giornalieri stimati, il traffico attuale non potrebbe garantire un’attività sostenibile della metro blu dal punto di vista dei costi.