La nostra recensione di un videogioco che fa felici gli appassionati di ciclismo, ma che fatica a innovarsi
In attesa dalla corsa su due ruote più eroica di tutte, il Tour de France torna su console per la gioia dei gamer più appassionati della strategia e della fatica in sella. Tour de France 2020, disponibile anche su PlayStation 4, è uscito in un momento difficile per tutto lo sport, costretto a rinvii dopo lo scoppio della pandemia. La corsa in carne e ossa si disputerà dal 29 agosto al 20 settembre, ma i gamer possono già cimentarsi con un grande classico dei titoli sportivi. Sviluppato dalla software house Cyanide, il videogioco mescola arcade e (non troppa) simulazione sulle diverse tappe storiche della corsa, con qualche aggiunta e tantissime conferme che accomunano il titolo alle precedenti edizioni.
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Tour de France: un classico che fatica a migliorare
Tour de France 2020 resta uno scrigno prezioso per chi ama la Grand Boucle e vuole riscoprire su console alcune delle tappe più iconiche e faticose di questa competizione, come la Parigi-Nizza, la Parigi-Roubaix e la novità della Liegi-Bastogne-Liegi. Il motore grafico del titolo non registra però particolari innovazioni rispetto all’edizione precedente, a cominciare dai ciclisti.
Tutti troppo simili, con movimenti spesso ripetuti in maniera meccanica e poco realistica. Il giocatore ha a propria disposizione poche scelte per caratterizzare il proprio campione al punto che i modelli poligonali dei ciclisti sono praticamente identici tra loro.
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Vietato strafare
Quel tocco di realismo Tour de France 2020 lo conserva nel gameplay che costringe il giocatore a fare i conti con l’energia e con il recupero fisico necessario del corridore, dopo un attacco o una salita spaccamuli. In altre parole: l’energia non è infinita e chi osa troppo finirà spompato e costretto a lasciare preziosi secondi agli avversari.
Occorre dunque fare un uso intelligente delle barrette e prendere la scia dei compagni o degli avversari per effettuare il sorpasso al momento giusto. Ad aiutare i giocatori meno esperti c’è anche la traiettoria suggerita per affrontare bene ogni curva e decelerare per non finire fuori strada (anche se il gioco è parecchio magnanimo nel non far cadere il ciclista). La linea sulle schermo da verde diventa gialla e poi rossa per avvertire che si sta andando troppo veloce.
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Trattandosi di una competizione sportiva così importante – e con diritti correlati – gli sviluppatori non hanno potuto saccheggiare ogni tappa, nè offrire l’intera corsa su console. Le ambientazioni sono comunque quelle che ogni anno ritroviamo nel Tour de France, con quella Francia rurale, piena di verde e mai banale nel paesaggio. Per godere di tutto questo c’è l’opzione Pro Leader, ovvero la classica carriera che permette di far crescere e migliorare il proprio corridore; con Pro Team c’è invece l’incarico di curare un intero team di ciclisti, passando da uno all’altro per vincere ogni corsa. Non poco per chi ama questo sport, ma ancora insufficiente per un titolo ancora troppo di nicchia da cui ci si dovrebbero aspettare passi avanti un’edizione dopo l’altra.