A gennaio il crollo delle azioni. Gli abbonati sono in calo. La soluzione è nell’advertising?
«Non abbiamo una religione contro l’advertising. Al momento non è qualcosa nei nostri piani». A parlare è Spencer Neumann, il CFO di Netflix, la piattaforma leader dello streaming. Come leggiamo su Reuters, che ha citato i virgolettati che stiamo riprendendo, la questione ha aperto un dibattito sulla strategia finora advertising free. Netflix, prima o poi, inserirà spot per dare una spinta al fatturato e non basarsi dunque soltanto sugli abbonamenti di milioni di utenti in tutto il mondo? «Mai dire mai», ha risposto Neumann, riferendosi proprio alla pubblicità. Al momento sappiamo che il modello di Netflix ha avuto un successo globale, al punto che la storia dell’azienda è stata raccontata nel libro L’unica regola è che non ci sono regole: Netflix e la cultura della reinvenzione. Siamo però arrivati a un punto in cui il numero degli abbonati non cresce tanto quanto ci si attendeva.
Come ricorda Startmag, Netflix ha comunicato di attendersi 2,5 milioni di nuovi abbonati nel primo trimestre dell’anno. Si tratta del dato più basso dal 2010, un’era geologica fa se guardiamo anche soltanto alle abitudini di consumo per quanto riguarda film e serie tv. A dirla tutta, è l’intero ecosistema a non passarsela benissimo: pure Disney+, una delle ultime arrivate, ha previsto 2,1 milioni di nuovi utenti tra gennaio e marzo.
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A metà gennaio Netflix ha subìto un crollo in Borsa: le sue azioni sono precipitate da 508 dollari a 360 dollari. Alcuni analisti di Wall Street, come ricorda sempre Reuters, hanno suggerito che l’ipotesi di introdurre advertising sulla piattaforma potrebbe avere senso proprio per dare una scossa al fatturato. Nel frattempo, giusto per inquadrare le ultime operazioni di Netflix, l’azienda continua comunque a espandersi. Il gaming, uno dei settori più interessanti a livello globale in termini di guadagni e mercato, è un terreno su cui il gigante dello streaming vuole giocarsi le sue carte. Pochi giorni fa ha infatti acquisito Next Games.
Investendo una quantità impressionante di risorse per produzioni che fanno incetta di Oscar e premi da anni (vale anche per gli altri attori dello streaming), finora Netflix ha scelto di non ricorrere alla pubblicità. Il prezzo delle subscription, come sa chiunque abbia un abbonamento, è però aumentato. La pubblicità potrebbe dunque essere una soluzione? Nel frattempo anche Disney+ sarebbe al lavoro sul medesimo fronte: secondo Quartz, potrebbe presto lanciare un abbonamento a costo ridotto in cui gli utenti dovranno accettare gli spot.