EVage ha raccolto 28 milioni di dollari. Ed è pronta a inaugurare lo stabilimento
Negli Stati Uniti c’è Rivian, che ha già raccolto l’ordine da Amazon per sfornare 100mila van elettrici da introdurre nella propria flotta. In India c’è EVage, startup innovativa fondata nel 2014, che ha appena raccolto un round da 28 milioni di dollari. Tra le voci più inquinanti dell’ecommerce compare senz’altro quella della logistica, con un impatto sul traffico non indifferente. Il gigante di Seattle guidato da Andy Jassy sembra esserne consapevole al punto che ha stretto accordi nel subcontinente indiano pure con l’azienda sopracitata che, come si legge su TechCrunch, dovrebbe inaugurare entro quest’anno il suo stabilimento alle porte di Nuova Delhi. E dare così il via alla produzione.
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Nella partita della logistica va detto che non ci sono soltanto le startup. Il radar di Amazon ha individuato anche in Stellantis un partner affidabile per la transizione ecologica e lo sviluppo della mobilità del futuro. Notizia che, secondo gli analisti, sarebbe tra le cause della continua perdita di terreno in Borsa da parte di Rivian. Ma torniamo ad EVage: i fondi del round guidato da RedBlue Capital serviranno a ultimare lo stabilimento in India, dove i piani della startup puntano a sfornare van elettrici a prezzi competitivi proprio per servire il gigantesco mercato ecommerce.
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Se andiamo a leggere le previsioni di Sequoia Capital, uno dei fondi di Venture Capital più importanti al mondo, emerge chiaramente il peso che l’India avrà nel decennio in corso. Non soltanto per il fintech e i servizi finanziari. Il governo, come riporta sempre TechCrunch, avrebbe imposto target specifici e ambiziosi in ottica di transizione alla mobilità elettrica: entro il 2030 il 30% delle auto private dovrà essere elettrico, così come il 40% dei bus e addirittura il 70% dei veicoli commerciali. In questa partita startup come EVage possono dunque giocare un ruolo importante. Tra Cina e India sarà dunque il caso di seguire le tante evoluzioni legate alle innovazioni tecnologiche.
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Il caso di EVage non è isolato. Le multinazionali straniere come Amazon (che in India ha investito 6,5 miliardi di dollari dal 2013) cercano di collaborare con le aziende nazionali. Non senza difficoltà, viste le numerose proteste da parte di associazioni di categoria e commercianti che osteggiano la presenza delle Big Tech straniere.