Assieme a RR.AI il colosso statunitense intende sviluppare la tecnologia necessaria per dotare i suoi mezzi di pilota automatico
A molti di voi il nome GILLIG non dirà alcunché. Negli USA invece è una leggenda: non c’è statunitense che non lo abbia impresso nella mente fin da bambino, visto che la maggior parte degli scuolabus riporta il marchio sulla fiancata gialla, o che non abbia usato uno dei suoi bus per attraversare uno più Stati, considerato che in America chi non può o non vuole spostarsi in aereo tende a preferire gli autobus di linea ai treni. Insomma, GILLIG è senz’altro un marchio storico e, per continuare a esserlo, ha deciso di fare open innovation, prendendo a bordo RR.AI, unità della startup tecnologica Robotic Research per lo sviluppo congiunto di sistemi di assistenza alla guida e tecnologia di guida autonoma per i bus pendolari negli Stati Uniti.
Forse non vedremo tanto presto i robo-taxi, annunciati a più riprese da diverse startup, ma probabilmente non manca molto ai primi autobus a guida autonoma. “Riteniamo che la partnership con GILLIG migliorerà la sicurezza e il benessere di conducenti, pedoni e utenti della strada, aumentando al contempo l’efficienza per le autorità di transito e riducendo i costi”, ha affermato in una nota l’amministratore delegato di RR.AI, Alberto Lacaze.
Una partnership che affonda le radici nel round che Robotic Research ha portato a termine il mese scorso, quando ha annunciato un finanziamento da 228 milioni di dollari. Se si controllano gli investitori si scopre infatti che, oltre al colosso SoftBank a credere nel progetto c’era proprio il proprietario di GILLIG, Henry Crown & Company. L’iniezione di capitale sarà sfruttata per ampliare le soluzioni di RR.AI per camion, autobus e veicoli logistici.
RR.AI e GILLIG hanno affermato che svilupperanno congiuntamente la tecnologia dei veicoli autonomi di livello 4 per gli autobus, che dovrebbe consentire a un veicolo di procedere in totale autonomia almeno in determinate circostanze, per esempio per l’uscita e il rientro nel deposito.
Secondo le due realtà coinvolte nel progetto, la tecnologia potrebbe proteggere i conducenti attraverso funzionalità di sicurezza, come la frenata di emergenza automatica, l’attracco di precisione alle banchine per gli utenti che attendono di salire e scendere dal mezzo, rilevamento di angoli ciechi ed evitamento dei pedoni.
GILLIG ha fatto sapere che prevede di implementare queste tecnologie dedite alla guida autonoma su tutti i suoi modelli di bus, ma le implementerà prima nel suo ultimo modello di autobus elettrico.