L’Eurogruppo ha trovato un accordo definitivo sull’uso del Fondo per finanziare la spesa sanitaria e iniziare la ricostruzione post Coronavirus
“Accordo raggiunto all’Eurogruppo su una linea di credito da 240 miliardi di euro per gli Stati che lo desiderano, per soddisfare le esigenze di finanziamento legate al Covid”, lo ha annunciato su Twitter il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, evidenziando che la linea del MES “sarà operativa dal primo giugno”.
Accord à l’#Eurogroupe sur une ligne de trésorerie de 240 milliards d’euros pour les États qui le souhaitent, pour faire face aux besoins de financement liés au Covid. La ligne de crédit du mécanisme européen de stabilité sera donc opérationnelle le 1er juin.
— Bruno Le Maire (@BrunoLeMaire) May 8, 2020
«Tutti i Paesi dell’area dell’euro saranno in grado di trarre il 2% del loro PIL in prestiti a condizioni molto favorevoli e scadenze lunghe. Ciò coprirà i loro costi sanitari diretti e indiretti, che si sono gonfiati». Così il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, prima di dare inizio alla riunione odierna, aggiungendo che «non tutti i Paesi hanno la stessa potenza di fuoco e dobbiamo garantire condizioni di parità». Una riunione che era nata come possibile terreno di scontro in cui avrebbero disputato la finalissima l’Italia e l’Olanda che, come è noto, sul punto hanno posizioni diametralmente opposte. Invece, l’intervento a gamba tesa della Commissione europea, ieri sera, l’ha ridotta a semplice assemblea ratificatrice delle decisioni già dibattute. Per l’Olanda insomma non sembra esserci stato spazio di esigere condizioni stringenti.
Today the #Eurogroup is set to agree on all the features and details of the Pandemic crisis support tool, our #ESM-based backstop for sovereigns pic.twitter.com/U4rtruaZcK
— Mário Centeno (@mariofcenteno) May 8, 2020
Come sarà il nuovo MES
Ogni Stato membro potrà spendere fino al 2% del PIL per finanziare le spese sanitarie dirette e indirette a tassi agevolati e senza alcun tipo di condizione da parte del fondo salva Stati per l’erogazione dei prestiti. A differenza di quanto avvenuto in passato, per esempio con il salvataggio della Grecia, chi pescherà dal MES non dovrà ristrutturare il proprio debito. Il solo controllo operato sarà un vaglio sulla tipologia delle spese per le quali saranno destinati i soldi del Meccanismo Europeo di Stabilità.
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© Mário Centeno
Inoltre, è stata accolta la richiesta di far partire subito il nuovo MES: i prestiti agli Stati del Meccanismo europeo di stabilità «saranno pienamente operativi a metà maggio» (in realtà Le Maire ha detto dal primo giugno), ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Centeno prima dell’inizio dei lavori del vertice dei 19 ministri delle Finanze dell’area euro cui è toccato di fatto semplicemente dare l’ok finale al piano.
L’Italia userà quei soldi?
E se il premier olandese Mark Rutte non gioirà certo per l’intervento a gamba tesa della Commissione di Ursula von der Leyen, che di fatto oggi ha impedito al suo ministro delle Finanze qualsiasi contromossa, nella sua stessa posizione si troverà, per paradosso, anche parte del governo italiano. Quella parte afferente al Movimento 5 Stelle che si ostina a dire “no” al MES. La lettera dei commissari Gentiloni e Dombrovskis ha tolto infatti loro ogni alibi per continuare a rifiutare un accesso al credito a interessi agevolati. Dall’altra parte, invece, PD e Italia Viva fremono perché l’Italia accetti subito quei soldi, anche perché, effettivamente, nelle casse dello Stato ce ne sono sempre meno.
Palazzo Chigi
Ma sul MES si è spaccata pure l’opposizione, con Lega e Fratelli d’Italia che lo intendono come un “cavallo di troika” e Forza Italia che ripete da giorni che sarebbe folle rifiutarlo. Insomma, chiusa la partita con l’Olanda si dovrà giocare ancora il derby italiano. La strada per il MES a zero condizioni è ancora tutta in salita e destinata a finire con i supplementari. Sperando che non finisca in un nulla di fatto come la Serie A di quest’anno.