Giovedì il nostro StartupItalia Open Summit fa tappa a Cagliari presso Sa Manifattura. Tra gli speaker anche Giacomo Cao, amministratore unico di CRS4, il centro di ricerca interdisciplinare nato nel 1990. «La proprietà intellettuale deve essere sempre più tutelata in tutte le sue forme»
Giovedì vi aspettiamo dal vivo a Cagliari per la nuova tappa sarda dello StartupItalia Open Summit 2023, live da Sa Manifattura in viale Regina Margherita 33. People è il tema di questa edizione. Una giornata imperdibile con tutti i protagonisti dell’innovazione. Insieme per declinare nuove pagine di futuro. Leggi il programma della giornata e iscriviti per partecipare dal vivo.
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Ci siamo quasi: SIOS23 Sardinia Innovation&Lifestyle è alle porte. Domani, giovedì 18 maggio, torna sull’isola una nuova edizione dello StartupItalia Open Summit. A questo link è ancora possibile registrarsi per partecipare all’evento, mentre qui trovate l’agenda della giornata. Tra gli speaker ci sarà anche Giacomo Cao, amministratore delegato di CRS4, volto già noto al pubblico di SIOS. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare le attività in corso in una realtà fondata nel 1990, con sedi a Pula e Cagliari, e specializzata in soluzioni innovative di HPC, informatica visuale, quantum computing e intelligenza artificiale, per la transizione energetica, la medicina predittiva, l’aerospazio, i beni culturali, l’agricoltura di precisione, le smart land e la cybersecurity.
In tutti questi anni di attività il CRS4 ha messo in campo il primo sito internet, il primo quotidiano, ma anche una piattaforma di sequenziamento genomico. Siete stati pionieri dell’innovazione nel nostro paese e in particolare in Sardegna. Quali sono le sfide future?
Puntiamo da un lato a rafforzare quanto di significativo e rilevante si è fatto a partire dal 2008 sul sequenziamento genomico la cui piattaforma, direttamente interconnessa alle risorse di calcolo del CRS4, consente di eseguire attività su larga scala che contemplano sia la produzione dei dati sia le relative analisi. Dall’altro lato ci candidiamo per diventare un punto di riferimento almeno italiano nel mondo dei computer quantistici. Questi ultimi sfruttando alcune delle proprietà uniche della fisica quantistica sono in grado di risolvere problemi estremamente complessi anche per gli attuali supercomputer. In particolare, i software che saranno sviluppati troveranno applicazione in campi quali intelligenza artificiale, sicurezza informatica, ricerca su nuovi materiali e farmaci innovativi, genomica e proteomica.
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Quali sono i progetti che state mettendo in campo in Sardegna?
Grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione Sardegna abbiamo significativamente migliorato l’infrastruttura computazionale garantendo la disponibilità di importanti strumenti di calcolo pari a 4,3 PetaFlops e di spazio di archiviazione pari a 6,3 PetaByte. Nei mesi scorsi, con l’ausilio di tale infrastruttura è stata raggiunta la positiva emulazione di un computer quantistico da 30 qubit che conseguentemente si aggiunge ai servizi di calcolo che il CRS4 è in grado di rendere disponibili a supporto delle realtà interessate. Più recentemente, è stato depositato il marchio QCRA – Quantum Computing Run Assistant. Si tratta di un software in grado di semplificare l’utilizzo di codici quantistici multipiattaforma, l’analisi e la comparazione dei risultati ottenuti su elaboratori basati su differenti tecnologie: superconduttori, ioni intrappolati, atomi neutri, simulatori. QCRA può lanciare codici quantistici con una interfaccia unica, modulare e adattabile, su simulatori e computer quantistici disponibili in loco oltre che su piattaforme geograficamente distribuite, semplificando così il lavoro dei programmatori che solitamente si confrontano con linguaggi e risorse di calcolo molto diversi tra loro. Inoltre, esegue una raccolta avanzata di parametri che consentono all’utilizzatore di valutare l’attendibilità del risultato prodotto e scegliere conseguentemente, la risorsa computazionale più idonea per il problema scientifico-tecnologico trattato.
Sardegna e innovazione: ci racconta questo legame?
Il legame nasce dalla consapevolezza e dall’orgoglio che la Sardegna possa affermarsi in campo internazionale non più solo per le sue qualità ambientali, paesaggistiche, etnografiche uniche al mondo, ma anche per la capacità di proporsi come leader nei settori della ricerca e dell’alta tecnologia al servizio delle persone. L’importanza e la centralità della ricerca dal punto di vista economico, sociale e politico è sotto gli occhi di tutti e conseguentemente diventa cruciale poter fondare la propria crescita e competitività sul sapere e sull’innovazione. La creazione del CRS4 in particolare, che è evidentemente parte di questo scenario di crescita, è figlia dell’impegno profuso verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso quando i decisori politici di allora intravvidero la necessità di tracciare le strategie per un nuovo modello di sviluppo alternativo all’industria, entrata in crisi in quel periodo soprattutto nella tradizionale declinazione del settore estrattivo-minerario. Da allora molti e pregevoli risultati sono stati raggiunti dal nostro Centro che sono certo proseguiranno negli anni a venire nel solco di una tecnologia sempre più all’avanguardia e sempre più vicina alle persone.
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Quali temi sono all’ordine del giorno che secondo lei raccontano al meglio la trasformazione in corso in Italia?
Direi che la trasformazione digitale ha un peso particolarmente rilevante. In particolare, sulla base delle proprie competenze, il CRS4 intende contribuire alla declinazione di questo scenario verso l’industria 4.0. Infatti, ogni processo produttivo e di trasformazione, potrà essere connesso in tempo reale, ottimizzato e reso autonomo proprio grazie all’uso di tecnologie avanzate quali big data, calcolo ad alte prestazioni, quantum computing, machine learning, internet delle cose (IoT) e digital twin. Contestualmente, la sperimentazione di tecnologie come la realtà aumentata, la visualizzazione 3D, l’intelligenza artificiale, permetterà di migliorare la produttività, di ridurre i costi e di aumentare la flessibilità delle imprese fruitrici, rendendo i processi più efficaci ed efficienti oltre che più sicuri.
Noi di StartupItalia pensiamo che la divulgazione e il racconto delle storie siano fondamentali non solo per far conoscere i talenti, ma anche per ispirare chi deve ancora esprimere il proprio potenziale. Le cose possono cambiare anche così?
Sicuramente. La divulgazione e il racconto delle storie, soprattutto di tipo scientifico-tecnologico, sono cruciali visto il bisogno che ha il Paese di un sempre maggior numero di laureati in discipline STEM. In questo contesto il Centro ha avviato nei mesi scorsi una intensa attività di divulgazione su tali discipline nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie di tutta la Sardegna. Esperimenti divertenti, finalizzati a fornire spiegazioni semplici di fenomeni naturali e delle principali tecnologie, stanno impiegando bambine e bambini della fascia d’età compresa tra i 4 e i 7 anni alla scoperta della scienza. Occorre fare squadra anche su questi temi a livello nazionale per raggiungere un obiettivo fondamentale per la crescita del Paese.
La parola dell’anno è intelligenza artificiale. Cosa dobbiamo aspettarci dal suo punto di vista?
Il tema è molto complesso. Molti addetti ai lavori sono preoccupati che ci si stia muovendo verso qualcosa di pericoloso che pone a rischio numerosi posti di lavoro. Concordo con gli esperti del campo che sia necessario lavorare insieme per il nostro futuro con l’intelligenza artificiale al fine di fornire una prospettiva equilibrata sulla gestione dei progressi nel campo. Occorre cogliere la grande promessa dell’IA, che comporta innumerevoli lati positivi, gestendo nel contempo i suoi rischi tra i quali la fornitura di raccomandazioni distorte e le minacce alla nostra privacy.
Ultima battuta: cosa si aspetta dall’imminente SIOS23 Sardinia Innovation&Lifestyle?
Mi aspetto un ulteriore e significativo contributo alla cultura dell’innovazione che per sua natura deve determinare un tangibile progresso sociale. Spero inoltre che questo SIOS possa essere declinato nella maniera più efficace possibile anche verso il sostegno per incrementare la consapevolezza che la proprietà intellettuale deve essere sempre più tutelata nel Paese in tutte le sue forme. Infine, mi aspetto che venga sottolineata la necessità di mettere a disposizione significative quantità di risorse non solo per il deposito di brevetti e marchi ma soprattutto per il mantenimento in vita delle domande di brevetto una volta concesse. Sono costi proibitivi per le aziende soprattutto se medio piccole ovvero startup che si trovano costrette spesso a cedere il proprio know-how per un tozzo di pane impoverendo conseguentemente il Paese dal punto di vista tecnologico.