Il 10 febbraio arriva su console e PC il titolo dedicato all’universo creato da J. K. Rowling. Adrian Rednic, 25 anni, ne sa più di Hermione sulla magia
Non c’è un ministero della magia a confermarlo, ma se esistesse sarebbe d’accordo con noi babbani. Caleel, al secolo Adrian Rednic, è il più ferrato esperto di Harry Potter in Italia. A testimoniarlo sono i video che dal 2015 in poi ha pubblicato sul proprio profilo YouTube, esplorando la lore del mondo creato dall’autrice J. K. Rowling, commentando (e criticando) la saga di Animali Fantastici, prendendo posizioni molto chiare su quel che andrebbe fatto per ridare linfa a un universo narrativo notevole, eppure ancora troppo poco valorizzato in termini di contenuti prodotti (basti fare un paragone con la sterminata filmografia della Marvel). Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dal lancio su console e PC di Hogwarts Legacy (in arrivo il 10 febbraio), videogioco sulle cui spalle pesano responsabilità non da poco. Se fosse un successo, i fan del mago più famoso potrebbero attendersi nuove magie?
Chi è Caleel
Per chi non conoscesse Caleel, lui stesso ci ha raccontato in breve la sua storia. «Sono originario della Romania, ho 25 anni e vivo a Torino dal 2004. Ho scritto la mia tesina di liceo su Harry Potter. Per me è stato come un romanzo di formazione». Quando da piccolo ha imparato l’italiano, la prima cosa che ricorda è di essersi fiondato in biblioteca per continuare a leggere i libri che Rowling stava ancora pubblicando. YouTube è arrivato dopo, ma della nicchia nerd Adrian è stato tra i primi a sperimentarlo in Italia.
L’amore per Harry Potter e il mondo magico
«Anni fa non esisteva il concetto di content creator, e le sponsorizzazioni venivano viste malissimo. Ho pubblicato il primo video nel 2015». L’argomento? Indovinate un po’. «Sono partito con un format che mi sta molto a cuore: la differenza tra i libri e i film di Harry Potter. Se ne discuteva un sacco sui forum». E una volta che è finita la saga? «Per me è stato un punto di arrivo. L’ho ripresa soltanto grazie a internet e alla community. Frequentavo gruppi e forum sul tema: si discuteva di una nuova possibile storia. L’aspetto sociale di questa esperienza mi ha fatto legare molto di più alla saga, ho fatto un sacco di amicizie: è grazie a tutto questo che mi è venuta voglia di girare quel primo video».
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Hogwarts Legacy: tutti adoriamo la magia
Ecco perché le aspettative su Hogwarts Legacy, il videogioco sviluppato da Avalanche Software, sono alte. Perché riaccenderebbe l’interesse globale attorno all’IP che non ha convinto proprio tutti i fan dopo i tre film della saga Animali Fantastici. Al punto che la stessa Warner Bros non ha ancora fatto sapere che ne sarà delle altre due pellicole in programma. «Ho sempre pensato che il successo di Harry Potter si debba al 99% a Hogwarts. Rowling ha creato un posto magico, descrivendolo in maniera così realistica che il desiderio delle persone è vedere come Hogwarts è fatta, in ogni minimo dettaglio. Un videogioco in cui crei il tuo mago, esplori la scuola di magia e stregoneria e frequenti le lezioni mi sembra promettere molto bene».
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Rinviato più volte – come del resto tanti altri titoli dopo lo scoppio della pandemia che ha rallentato il lavoro delle software house – Hogwarts Legacy è un progetto che fan come Caleel attendono da tempo. «È un progetto che seguo da tantissimi anni. Ricordo i primi leak nel 2018. A me sembra promettente perché gli sviluppatori hanno deciso di darci quello che tutti noi fan vogliamo». Hogwarts, ovviamente. Sarebbe dovuto uscire nel 2021: l’hype è dunque più che comprensibile.
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Per scoprire di più su Hogwarts Legacy vi invitiamo a leggere la nostra recensione in arrivo che uscirà a ridosso del lancio del videogioco. Come Caleel ci ha spiegato, il videogioco non parla di Harry Potter, dal momento che impersoneremo un mago o una maga che frequenta la scuola nell’Ottocento, molti anni prima delle avventure del bambino che è sopravvissuto. Ci saranno le lezioni da frequentare, le scope per esplorare un open world che dai video di gameplay anticipa dettagli a non finire, gli animali magici, gli incantesimi da imparare. Purtroppo il grande assente è lo sport del Quidditch, con sommo dispiacere di Caleel (e nostro).
In chiusura di intervista abbiamo chiesto a Caleel come stia vivendo questo suo ruolo di content creator potteriano alla vigilia di Hogwarts Legacy. «È diventata una responsabilità. Le persone si appoggiano molto al mio parere. Ma ricordo sempre che non significa che se qualcosa non piace a me debba per forza non piacere ad altri. Questo mi pare ovvio. Preferisco invece essere un punto di riferimento per quel che riguarda le conoscenze della lore. Se c’è una cosa di cui sono certo è di essere esperto di Harry Potter». 50 punti a Grifondoro!