Nel 2020 1,4 milioni di utenti al di sotto dei 13 anni hanno avuto accesso al social nonostante il limite d’età della piattaforma
«La multa da 12,7 milioni di sterline riflette il grave impatto che le loro mancanze possono aver avuto. Non hanno fatto abbastanza per controllare chi utilizzava la loro piattaforma o per prendere provvedimenti sufficienti per rimuovere i minorenni che la utilizzavano». Questo si legge nella comunicazione del regolatore UK della privacy che ha sanzionato TikTok con una multa da 12,7 milioni di sterline per utilizzo non corretto dei dati dei minori che stanno sulla piattaforma nonostante i termini di utilizzo impongano limiti d’età molto chiari. Sono mesi che l’app di ByteDance, la Big Tech cinese, è finita al centro delle polemiche, soprattutto negli Stati Uniti. La presidenza Biden, sulla scia delle minacce di ban del predecessore Trump, ha tenuto aperta l’opzione della messa al bando del social dagli USA.
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Nel mondo sono diversi i paesi che nel frattempo hanno vietato TikTok, partendo dall’obbligo di disinstallare l’app dagli smartphone aziendali. Al momento in Occidente nessun paese ha però attuato un ban totale che ha coinvolto tutti gli utenti. Secondo la CNBC, nel 2020 1,4 milioni di minori di 13 anni – l’età minima per accedere all’app fissata dalla società stessa – hanno avuto accesso alla piattaforma in Gran Bretagna. L’Information Commissioner’s Office (ICO) aveva in origine calcolato una multa da 25 milioni di sterline, cifra poi ridimensionata.
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Shou Xi, il Ceo di TikTok, nei giorni scorsi ha parlato al Congresso degli Stati Uniti, per rispondere alle domande (e alle accuse) di una buona fetta della politica americana, composta sia da democratici sia da repubblicani. «TikTok – ha dichiarato – non ha mai condiviso, né ha mai ricevuto una richiesta di condivisione dei dati degli utenti statunitensi con il governo cinese. Né TikTok onorerebbe una simile richiesta se mai venisse avanzata».