Si allunga la lista degli esecutivi occidentali (e non solo) che diffidano del social cinese. Dopo Regno Unito, Taiwan, Belgio, gli USA e il Canada, anche l’Australia ha deciso di sospendere l’utilizzo della piattaforma per i membri del governo
A fare da apripista sono stati gli USA, contemporaneamente a Taiwan, che hanno imposto il divieto di utilizzare TikTok ai dipendenti del Governo già a dicembre dello scorso anno. A seguire, molti altri Paesi a livello globale hanno iniziato a vietare – in maniera parziale o totale – l’utilizzo del social cinese sui dispositivi governativi, mettendo ancora più pressione sulla piattaforma. La ragione principale sarebbe la forte preoccupazione per la sicurezza dei dati trattati dal social. Ultima la decisione che arriva dal Governo australiano e che chiude la cosiddetta alleanza di sorveglianza “Five Eyes” che coinvolge: Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Nuova Zelanda. Misure simili sono state adottate anche in Francia, nei Paesi Bassi e all’interno della Commissione europea. Vediamo, nel dettaglio, quali sono i Paesi che hanno vietato l’utilizzo del social ai dipendenti dei propri Governi.
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Governi contro l’app cinese
Come già accennato, gli Stati Uniti e Taiwan sono stati tra i primi paesi a imporre il divieto. A dicembre 2022, gli USA hanno dato una spinta importante alla campagna contro TikTok, proibendo l’uso del social su tutti i dispositivi di proprietà della Camera e dei membri che ne fanno uso. L’app è stata considerata “ad alto rischio a causa di una serie di problemi di sicurezza”. Tutti i membri della Camera, pertanto, sono stati costretti a eliminare TikTok dei loro dispositivi, senza avere la possibilità di reinstallarlo in futuro. Contemporaneamente, anche Taiwan ha vietato l’utilizzo dell’app proprietaria di ByteDance sui dispositivi dei rappresentanti governativi e dei dipendenti pubblici.
In Canada, TikTok è stato vietato su tutti i dispositivi governativi così come in Belgio, Paese che ha vietato ai ministri e ai funzionari pubblici federali di utilizzare TikTok su smartphone e computer a causa delle falle riscontrate nell’applicazione in materia di sicurezza. «Una decisione logica e necessaria», aveva commentato il vicepremier belga, Georges Gilkinet. La Commissione Europea, qualche settimana fa, ha proibito agli oltre 30.000 dipendenti di utilizzare l’app sui dispositivi governativi e sui propri dispositivi personali che utilizzano app o servizi email governativi. Una decisione presa, anche questa volta, per «proteggere i dati e aumentare la sicurezza informatica». Dopo il rapporto del Danish Center for Cyber Security, che ha stabilito che TikTok rappresentava un rischio di spionaggio per il paese, anche il Ministero della Difesa danese ha vietato l’uso dell’app sui dispositivi dei suoi dipendenti. E il 10 marzo scorso l’emittente pubblica “DR” ha bloccato TikTok sui cellulari dei suoi dipendenti. Il Regno Unito, nonostante avesse dichiarato di non voler procedere sulla stessa linea adottata da questi paesi, alla fina ha ceduto, bannando l’app sui dispositivi governativi “con effetto immediato”. Regola che vale anche per i dipendenti della BBC ma con un’eccezione: possono installare l’app sul telefono di lavoro solo se sussiste un “giustificato motivo aziendale”. Anche la Nuova Zelanda ha scelto di vietare il social su tutti i dispositivi parlamentari così come la Lettonia. In Olanda, invece, l’uso di TikTok è stato sconsigliato al personale governativo, ma senza divieti formali mentre la Francia ha deciso di proibire l’utilizzo di “applicazioni ricreative” ai dipendenti del settore pubblico, tra cui, appunto, l’app di ByteDance.
L’India ha emesso un bando permanente a TikTok e ad altre 58 app cinesi già a partire dal 2020, quando si sono riaccese le dispute con Pechino sul confine himalayano. Per il governo indiano, le app cinesi sono «pregiudiziali alla sovranità e all’integrità dell’India, alla difesa dell’india, alla sicurezza dello Stato e all’ordine pubblico». Chiude il cerchio, almeno per il momento, l’Australia, l’ultimo paese della cosiddetta alleanza di sorveglianza “Five Eyes”, che bandisce ai componenti del suo governo TikTok. In un avviso, il Dipartimento di Giustizia si afferma che TikTok pone «significativi rischi per la sicurezza e la privacy» a causa della «massiccia raccolta di dati degli utenti”. Il ministro della Giustizia Mark Dreyfus ha detto che alcune deroghe potranno essere concesse «caso per caso» e soggette a «misure di sicurezza adeguate».