Siamo stati all’inaugurazione del nuovo polo da 900 mq e 70 postazioni dentro gli studi cinematografici. Nella Capitale qualcosa, finalmente, si muove
C’era un clima curioso, l’11 maggio al nuovo Talent Garden di Cinecittà. Una sensazione tipo “wow ma dove siamo?“. Non solo perché si inaugurava ufficialmente la 18esima creatura di Davide Dattoli, un 26enne allegro ma serissimo che nel giro di qualche anno si è inventato una formidabile rete di spazi di coworking in giro per la “nuova” Europa. Cioè fuori dagli hub già molto ricchi come Londra o Berlino, strategicamente evitati. Ma perché si tratta del secondo spazio aperto nella Capitale – in una metropoli che sta attraversando una delle crisi più profonde della sua storia – nel giro di un paio di anni dopo la sede con Poste Italiane a viale Mazzini. Segno che proprio nelle fasi di transizione c’è bisogno di «dare una casa ai migliori talenti», come ha spiegato Dattoli nel corso dell’incontro con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
In arrivo un terzo campus su Roma?
«Ci abbiamo messo un po’ ad arrivare a Roma ma alla fine, in un velocissimo uno-due, siamo già a un paio di sedi – mi racconta proprio il fondatore, appena rientrato dalla Silicon Valley e già pronto a ripartire per sondare la possibilità di aprire un nuovo Tag in un campus universitario nordeuropeo – data la vastità del territorio ne occorrerà senza dubbio un altro, probabilmente nell’area Nord-Ovest della città. Luoghi come questi servono anche a ricucire centro e periferia, a collegare le persone e i luoghi di eccellenza, di innovazione e di cultura che sono ovunque, basta cercarli».
C’è bisogno di dare una casa ai migliori talenti
La scommessa della Capitale
In effetti la zona sudorientale della Capitale sta vivendo una fase interessante: dalla riqualificazione del Quadraro all’inaugurazione del Tag dentro il perimetro di Cinecittà negli spazi di Digital Factory dove qualche anno fa si girava Amici, passando per una serie di spazi di coworking e creatività. Senza contare la posizione strategica fra aeroporti, Castelli, Grande Raccordo Anulare ed aree commerciali. Peccato che il quadrante, uno dei più popolosi della città, rimanga tagliato fuori dalle coperture delle piattaforme di car e scooter sharing come Enjoy, Car2Go, Zig Zag o eCooltra. Chissà che la presenza di una simile realtà non possa spingere i vertici di quei servizi ad allargare lo sguardo verso Est. Sarebbe la ciliegina sulla torta.
I numeri del Talent Garden Cinecittà
Qualche numero. Il nuovo Talent Garden Cinecittà, di via Quinto Publicio 90, è come gli altri 17 sparsi in sei Paesi europei, uno spazio dedicato ai professionisti del digitale e dell’innovazione con un’attenzione particolare al mondo dei new media e della multimedialità. Aperto 24 ore su 24, può ospitare oltre 70 “abitanti” secondo varie formule e diversi tipi di abbonamenti. «Al momento – continua Dattoli – gli spazi sono presi già quasi per la metà. Di solito dopo le inaugurazioni arriva un altro 30%». La sede era infatti ufficiosamente aperta da poco prima di Natale.
Andremo avanti in Italia e in Europa. E forse arriverà un terzo Tag a Roma
Oltre a Roma, Talent Garden è presente a Milano (Calabiana e Merano), Bergamo, Brescia, Cosenza, Padova, Genova, Pisa, Torino, Pordenone, Sarzana, Barcellona, Tirana, Bucarest, Kaunas, Vienna. La Capitale, insieme al capoluogo lombardo, si pone dunque subito in prima linea come unica città a sfoggiare due sedi. Non ci avrebbero scommesso in molti.
La strategia di sviluppo
«Andremo avanti, i progetti ci porteranno ad aprire molte altre sedi, specialmente dopo l’aumento di capitale da 12 milioni di euro dello scorso autunno (oltre a molti imprenditori italiani sono della partita anche 500 Startups, il più grande incubatore al mondo basato a San Francisco, ed Endeavor Catalyst, nda) – chiude il fondatore – sempre costruendo un network parallelo a quello dei grandi centri dell’innovazione mondiale».
Polo di connessione per l’ecosistema dell’innovazione
Tante le realtà che hanno già scelto i 900 metri quadrati del Talent Garden Cinecittà come sede della propria attività: sviluppatori software e grafica 3D, startup che si occupano di realtà virtuale, ma anche la multinazionale Groupon. Talent Garden può dunque trasformarsi per la città in ciò che manca da sempre: un polo di connessione per l’ecosistema dell’innovazione, facilitando il collegamento tra i principali player a livello nazionale e internazionale.
Il sistema delle startup a Roma
Il sistema delle startup ha risposto in modo significativo. La Capitale ospita oggi 527 imprese innovative, per la stragrande maggioranza attive nel settore dei servizi (85,1%). La maggior parte di queste nuove imprese (46,1%) ha un capitale compreso tra i 5 e i 10mila euro e il modello più diffuso (30,2%) non supera i quattro addetti. A conferma che il problema, come ha spiegato anche Poletti spingendo i ragazzi a lanciarsi oltre i servizi e immaginare soluzioni anche in ambiti apparentemente lontani come l’industria pesante, è quello di scalare, cioè di trasformare un’idea in un business che si regga sulle proprie gambe e che possa crescere rapidamente.
Le startup capitoline cresciute del 150% in due anni
Chiarito tutto questo, c’è però da dire che la scalata è stata roboante: le startup capitoline sono cresciute del 150% in due anni: dalle 211 del 2015 alle 527 dello scorso aprile. L’arrivo del Talent Garden – che pure si unisce a molti altri luoghi di incubazione, in parte diversi come concezione, come il Luiss Enlabs della stazione Termini – non è certo una coincidenza. Nello spazio di coworking che si trova nello storico palazzo delle Poste di Viale Mazzini lavorano infatti più di 120 innovatori digitali e si svolgono oltre 150 eventi all’anno. Gente che si è inventata un lavoro nella città più maltrattata del Paese.