Meno 29% da dicembre, quando è partito il bando dopo lo scandalo sui materiali pedopornografici, a febbraio. Il sito di Yahoo! destinato a ridimensionare traffico, utenti e aspettative?
Lo scorso autunno Tumblr è stato travolto da uno scandalo legato alla presenta di materiali porno e pedopornografici sulla piattaforma. Per questo, venne improvvisamente fatto fuori dall’App Store di Apple. Una “scomparsa” che ovviamente non passò inosservata, visto che la piattaforma è )o sarebbe meglio dire era) usata da circa 400 milioni di utenti. Le maglie dei filtri automatizzati non erano sufficientemente strette e troppe immagini vergognose e vietate erano state caricate.
Lo scandalo pedopornografico del 2018
Quella era solo una parte del problema, che venne risolta mettendo al bando in modo definitivo ogni contenuto pornografico o di nudità. Fra la fine di novembre e l’inizio dello scorso dicembre il sito ha stretto una serie di collaborazioni con delle associazioni antiabusi. Poi, dal 17 di quel mese, il divieto definitivo a tutti i contenuti interdetti ai minori. Una decisione complessa, visto che Tumblr era una delle piazze di riferimento per la ricerca di contenuti a luci rosse. Un sistema di controllo automatico più stringente rimuove ora i materiali espliciti, rischiando tuttavia di cadere in errore quando si tratta delle opere caricate dalla folta comunità di artisti o anche pezzi dell’antichità che raffigurano personaggi senza veli. Tutto utile per rientrare, e restare, nel potente App Store di Apple.
I numeri del crollo
A quanto pare, però, gli utenti non hanno gradito. L’eliminazione automatizzata dei contenuti a sfondo pornografico ha portato un crollo dai 521 milioni di pagine viste di dicembre ai 369 milioni di febbraio passando per i 437 di gennaio. La notizia è stata diffusa da SimilarWeb, che segnala ovviamente un trend simile anche per il numero di visitatori unici. Nel complesso, si parla di un calo del 29%. Le pagine viste erano state 642 milioni nel luglio 2018. La mancanza del porno, insomma, si fa sentire.
“Non mancano di certo i siti internet dove reperire contenuti per adulti – spiegò settimane fa Jeff D’Onofrio, presidente e Coo della piattaforma, riferendosi agli utenti che per forza di cose il sito avrebbe perso dopo quella mossa – li lasceremo a loro, noi concentreremo gli sforzi per la creazione di un ambiente quanto più accogliente possibile”.
Cattive notizie anche da Alexa
Come se non bastasse, nonostante i nuovi filtri alcuni utenti segnalano di aver ancora la possibilità di accedere ai contenuti. Anche Google Trends non ha buone notizie per il sito controllato da Yahoo! Così come Alexa. Secondo il sito di analisi del traffico web la piattaforma ha perso due posizioni nella classifica globale dei siti più cliccati, scivolando dalla 66esima alla 68esima posizione. D’altronde uno studio di un paio di anni fa, firmato anche da due atenei italiani, confermava come un quarto dei visitatori di Tumblr frequentasse il sito proprio alla ricerca di materiale pornografico.