Tutti gli account creati sui social negli 8 anni di presidenza Obama saranno trasferiti alla nuova amministrazione, conservando i follower, ma azzerando la timeline. I contenuti diffusi finora saranno archiviati al NARA, il National Archives and Records Administration
Dopo aver condotto la campagna elettorale più social di sempre, Barack Obama è diventato il presidente più social di sempre. Obama, infatti, è stato il primo ad avere l’account Twitter @POTUS (acronimo che sta per President of United States) – seguito da quello della moglie @FLOTUS (che sta per First Lady of the United States) – è stato il primo a mandare lo studio ovale live su Facebook, a rispondere alle domande dei cittadini su Youtube, a usare i filtri di Snapchat. Negli ultimi 8 anni c’è stato un cambiamento nella politica americana: presidente, First Lady e l’intera Casa Bianca hanno usato i social media e la tecnologia come mai si era fatto prima. Lo scopo era coinvolgere i cittadini americani – e il resto del mondo in generale – nelle azioni che la politica stava portando avanti, alternando comunicazioni ufficiali alle foto del presidente in momenti divertenti e informali. Negli anni sono stati costruiti account su tutti i principali social, condivise centinaia di foto e video, lanciati quasi 30 mila tweet da @WhiteHouse. Cosa succederà con la prossima amministrazione? Come avverrà il passaggio da una presidenza all’altra di tutte le chiavi digitali e che fine faranno i contenuti condivisi finora? Alla Casa Bianca, naturalmente, hanno un piano.
Con Obama la comunicazione si è fatta social
Il cambiamento nella comunicazione politica del governo americano, divenuta sempre più attenta agli strumenti digitali, riflette il cambiamento che la società ha attraversato negli ultimi 8 anni. La Casa Bianca ha saputo tenere il passo: nel 2009 ha lanciato una nuova versione del sito WhiteHouse.gov con un blog, un RSS e una mailing list. Ha poi aperto un profilo sui principali social network: Facebook, Twitter, Flickr, Vimeo, iTunes e persino MySpace. Nel 2011 ha poi lanciato We the People, una piattaforma dedicata ai cittadini che intendano sollevare petizioni alla Casa Bianca. Nel 2013 la First Lady Michelle Obama ha postato la sua prima foto su Instagram, e nel 2015 Barack Obama ha inviato il suo primo tweet dall’account Twitter @POTUS. Nel 2016, la Casa Bianca ha postato una storia su Snapchat per lo Stato dell’Unione. “Tutta l’infrastruttura social costruita nell’ultimo mandato – scrivono direttamente dalla White House – sarà a disposizione del futuro presidente, ed il suo archivio appartiene ai cittadini americani”.
Il passaggio di consegne in 3 mosse
Per il passaggio delle chiavi digitali da un’amministrazione all’altra, la Casa Bianca ha stabilito 3 mosse principali. “Prima di tutto stiamo conservando tutto il materiale creato nel National Archives and Records Administration (NARA). Dai tweet agli snaps, tutti i contenuti pubblicati online saranno conservati nel NARA, esattamente come le amministrazioni precedenti hanno fatto con note cartacee e fax”. In secondo luogo, la Casa Bianca si sta impegnando “affinché tutti questi materiali continuino ad essere accessibili sulle piattaforme dove sono stati creati” per permettere ai cittadini di accedervi in tempo reale. Infine “stiamo lavorando affinché il nuovo inquilino – indifferentemente dal partito politico – possa continuare a usare e sviluppare gli asset digitali che abbiamo creato”.
Cosa succederà agli account di Obama?
La Casa Bianca ha stilato un piano per il passaggio di consegne di tutte le chiavi digitali: l’account Twitter @POTUS, per esempio, sarà consegnato al nuovo presidente il 20 gennaio 2017, con tutti i suoi 11 milioni di followers, ma senza alcun tweet nella timeline. @POTUS44, invece, sarà un nuovo profilo twitter creato apposta dal NARA che conterrà tutti i tweet di Obama e sarà accessibile al pubblico liberamente come archivio.
Tutti i tweet degli account di @WhiteHouse, @FLOTUS, @PressSec, and @VP saranno ugualmente archiviati nel NARA.
Anche per quanto riguarda Instagram e Facebook, la nuova Casa Bianca manterrà accessi, URL e followers, ma inizierà una nuova timeline priva di contenuti. Tutto ciò che è stato pubblicato sotto la presidenza Obama, invece, continuerà ad essere accessibile al pubblico sui seguenti indirizzi: Instagram.com/ObamaWhiteHouse e Facebook.com/ObamaWhiteHouse. Una strategia simile verrà adottata anche per le altre piattaforme come Medium, Tumblr, e YouTube. Le centinaia di video e foto che sono state pubblicate sui vari social negli ultimi anni (quindi tutti i materiali condivisi attraverso Flickr, Instagram, YouTube e Vimeo) saranno archiviati nel NARA e resi liberamente disponibili.
La piattaforma per le petizioni e il sito WhiteHouse.gov
We The People, il sito che la Casa Bianca ha aperto per le petizioni dei cittadini, ha attualmente oltre 12 milioni di utenti verificati che hanno lanciato oltre 470 mila petizioni: il governo si è impegnato a rispondere a ogni petizione che riceva almeno 100 mila sottoscrittori. La Casa Bianca ha realizzato We The People con un codice open source, che verrà trasferito alla nuova amministrazione. Tutte le petizioni lanciate e le rispettive risposte saranno archiviate nel NARA. Come è stato fatto anche per Bill Clinton e George Bush, il sito del presidente Obama WhiteHouse.gov sarà mantenuto online e “congelato” fino al 20 gennaio 2017, sotto il dominio ObamaWhiteHouse.gov. Alla nuova presidenza sarà poi ufficialmente affidato il dominio WhiteHouse.gov.