La startup olandese toglie i veli a Lightyear One, un mezzo unico che potrebbe cambiare l’industria automobilistica ma che per un po’ resterà solo un sogno: costa 149.000 euro e arriverà nel 2021
Una presentazione inusuale alle 5 di mattina per l’apertura di una “nuova alba per l’industria automobilistica”. C’è stata molta scenografia nella prima uscita ufficiale della Lightyear One, la berlina a energia solare per lunghe distanze svelata da Lightyear, startup olandese dedita allo sviluppo di soluzioni per la mobilità sostenibile, alle prime luci del giorno davanti a un ristretto pubblico di investitori, clienti e partner nel Theater Hangaar di Katwijk, nei Paesi Bassi.
Il progetto
Fondata nel 2016 da ex alunni del Solar Team Eindhoven, che ha vinto il Bridgestone World Solar Challenge nel 2013, 2015 e 2017, Lightyear punta allo sviluppo di auto elettriche ad alta efficienza energetica con l’integrazione dei pannelli solari. Grazie al centinaio abbondante di dipendenti, la startup ha ricevuto subito premi e risonanza globale, che hanno favorito l’interesse e il supporto degli investitori, maturati in oltre 20 milioni di euro tra prenotazioni, sovvenzioni e finanziamenti. L’ultimo è arrivato dall’Unione Europea, all’interno del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. Partendo dalla ripetuta esperienza del World Solar Challenge, il team – nel quale figurano anche ex dipendenti Tesla e Ferrari – è riuscito a sviluppare un prototipo funzionante di auto solare per lunghe tratte e si accinge ad aprire uno stabilimento di produzione a Helmond, in Olanda.
Lightyear One
La peculiarità del mezzo è che al centro del progetto è stata messa l’efficienza, oltre alla sicurezza ovviamente, per colmare le attuali lacune delle auto elettriche, partendo dalla mancanza di opzioni per la ricarica, che è il maggior freno di chi è interessato all’acquisto di una vettura green. Nulla meglio dell’energia solare, quindi, per rimediare ai limiti dell’autonomia attuale, che in questo caso arriva a 725 chilometri, eliminando perciò le soste finora obbligatorie sul percorso. Decisiva in tal senso l’energia ottenuta dai 5 metri quadrati di celle solari distribuite tra tetto e cofano dell’auto e integrate in un vetro di sicurezza per salvaguardare danni e ammaccature anche qualora qualcuno ci camminasse sopra. Altro segno distintivo, oltre alla volontà di tenere il peso complessivo del mezzo più basso possibile, sono le quattro ruote che integrano un motore elettrico (ciascuna) per ridurre a zero la perdita di energia causate da attriti. Restando ai numeri, il prototipo ricava fino a 400 chilometri di autonomia a notte con la ricarica mediante una presa da 230V, mentre le celle potrebbero assicurare circa 20.000 chilometri nell’arco di un anno.
Produzione
La Lightyear One arriverà nel 2021 ma i primi cento esemplari sono stati già prenotati e a disposizione ci sono altre 500 unità al prezzo di 149.000 euro. Una cifra alla portata di una cerchia ristretta di persone, nonostante l’intento della startup olandese sia rendere disponibile la vettura a una larga fetta di pubblico. “La nuova tecnologia ha un elevato costo unitario e per questo dobbiamo iniziare in un mercato esclusivo, ma i prossimi modelli che prevediamo di sviluppare avranno un prezzo di acquisto significativamente più basso”, ha spiegato Lex Hoefsloot, Ceo di Lightyear. Il co-fondatore della startup ha poi illustrato i piani di vendita per il futuro: “I prossimi modelli saranno forniti a flotte di auto autonome e condivise, in moda che il prezzo di acquisto possa essere suddiviso su un ampio gruppo di utenti, inoltre puntiamo a fornire una mobilità premium a un prezzo basso per chilometro”.