L’azienda cinese lancia anche in Europa il suo nuovo flagship. Il primo con maxi-schermo frontale con fotocamera integrata. Addio notch? Per questa volta, sì
In un certo senso è un po’ il sogno di qualsiasi designer di smartphone: un terminale con uno schermo che occupa per intero il frontale, in cui il display touch monopolizza lo sguardo e massimizza l’area utile da riempire con icone, immagini, fotografie e app. Il nuovo Honor View20 è il rappresentante di una nuova stirpe di terminali: quelli che annullano (o quasi) qualsiasi elemento esterno allo schermo, fotocamera frontale compresa, introducendo dopo il notch un altro cambiamento significativo del design degli smartphone. E ha fatto il suo debutto europeo oggi, in una Parigi gelida e innevata.
Com’è fatto Honor View20
Processore Kirin 980, lo stesso con doppia NPU per l’intelligenza artificiale del Mate 20 Pro di Huawei, tenuto sotto controllo da un sistema di raffreddamento a liquido. Batteria da 4.000mAh. Fotocamera posteriore da 48 megapixel e anteriore da 25. E soprattutto, quello schermo che occupa praticamente tutto il frontale con una cornice ridotta all’osso. Queste sono le credenziali con cui si presenta il View20 di Honor, lanciando il guanto di sfida a quella che è ormai una nuova categoria che potremmo definire dei flagship low-cost.
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In questa occasione stiamo assistendo a un passo significativo da parte del marchio Honor: il successo del 2018 è stato travolgente, con +170% nelle vendite a livello globale e l’approdo stabile in Europa (Italia compresa) nella top5 dei marchi di maggior successo nel mobile. E ora la traiettoria di Honor si stacca da quella della sorella maggiore Huawei: ci sono pochi punti di contatto tra il design e le soluzioni tecniche di questo View20 e qualsiasi altro cugino Huawei apparso finora, segno che sempre di più il marchio sta acquisendo una propria dimensione. C’è un nuovo logo e un nuovo slogan: “honor my world”. È un percorso che vede il marchio affermarsi come indipendente dalla casa madre: c’è tanto in comune in fatto di tecnologia, ma il linguaggio parlato sul mercato è sempre più diverso.
Lo schermo, che abbiamo già citato, è l’esempio lampante di questa nuova direzione: lo hanno chiamato All-View, occupa il 92 per cento della superficie frontale e ha una diagonale da 6,4 pollici con risoluzione FHD+. Non è un record assoluto: ma il connubio tra il diametro ridotto del foro trasparente in cui è incastonata la fotocamera frontale (appena 4,5mm), e lo spessore del terminale di 8,1 millimetri, fanno la differenza e segnano di fatto il debutto di questa soluzione sul mercato. Altri seguiranno, Honor questa volta arriva per prima.
Molto particolare è anche la finitura del posteriore: una texture iridescente che forma una V, proprio come il marchio View, e che è disponibile in un nero esclusivo firmato dal marchio di moda Moschino, o due diverse sfumature di blu. Tutte, c’è da scommettere, le vedremo riproposte altrove e anche questo è un segno dei tempi: i designer di Huawei e Honor ormai dettano la moda, a cominciare dall’effetto twilight del P20 fino a questa nuova nano-texture. La ritroverete anche sui telefoni di altri marchi: ma in questa foggia debutta con View20.
Per chi è pensato l’Honor View20
Chi usa lo smartphone per fruire di contenuti multimediali, chi gioca, chi sta ore e ore sui social: sono tantissime le categorie di utenti che troveranno l’All-View Display una soluzione più interessante del notch. Si amplia la diagonale totale dello schermo senza infilare un elemento di difficile gestione nell’interfaccia, l’immagine restituita a tutto schermo è totalmente immersiva.
Persino la scelta di piazzare il foro della fotocamera frontale nell’angolo in alto a sinistra non è casuale: immaginate di stare giocando con il vostro Honor View20, sarà nascosto dal pollice e risulterà di fatto invisibile. Ingombra meno ed è meno vincolante di un notch, dicevamo: certo è la prima volta e magari la soluzione è perfettibile, ma è una buona notizia che sia stata adottata. Non manderà in pensione i notch, che sono necessari per i riconoscimenti tridimensionali del viso come su Mate 20 Pro e iPhone X: ma è un’alternativa efficace.
Il pubblico di chi sceglie Honor, poi, è formato da chi guarda al miglior rapporto prezzo/prestazioni: sono coloro i quali sono disposti a qualche rinuncia (per esempio il lettore di impronte non è integrato nello schermo) a fronte di un taglio del prezzo di listino. Ma restano esigenti su molti comparti del terminale. Per questo la fotocamera posteriore è da 48 megapixel, a memoria il valore massimo nella storia del marchio, con sensore secondario per la messa a fuoco rapida e il bokeh (l’effetto sfocato): da non sottovalutare, anzi da mettere alla prova, gli algoritmi per il 3D messi in campo da Honor, che dovrebbero migliorare ulteriormente la qualità degli scatti con un’analisi della scena in tre dimensioni. Come quello posteriore, anche il sensore frontale da 25 megapixel sfrutta l’AI del Kirin 980, per migliorare le performance e la resa di ogni scatto.
E delle performance del Kirin 980 approfitteranno anche i giocatori: c’è persino un accordo ufficiale con Fortnite per fornire contenuti esclusivi ai possessori di Honor View20. La ciliegina sulla torta sono il sistema di raffreddamento a liquido, la tripla antenna per WiFi e LTE, 8GB di RAM con 256GB di storage: c’è pure, ma sarebbe stato strano il contrario, Android 9 Pie (con GPU Turbo 2.0) e la ricarica veloce SuperCharge.
Quanto costa Honor View20
Negli anni la produzione cinese a marchio Honor è arrivata a ritmo alternato da noi in Europa: così ci siamo trovati a dover discernere tra versioni con numeri e sigle complicati, non sempre è stato facile capire quale fosse lo smartphone più potente in circolazione. Ora anche da noi si andrà incontro a una razionalizzazione, soprattutto nella fascia alta: la linea View, che da noi è arrivata solo nel 2018, sarà la vera ammiraglia. E a dimostrarlo c’è anche il prezzo.
Per portarsi a casa un Honor View20 con 8GB di RAM e 256GB di storage ci vogliono 699,90 euro (prezzo di listino, ovviamente). In vendita subito, online e nelle grandi catene di elettronica: un prezzo mai visto per un Honor, che però d’ora in avanti probabilmente metterà in piedi un catalogo più strutturato e con tanti terminali in diverse fasce di prezzo per ampliare la sua offerta a più categorie di acquirenti. Un prezzo mai visto per un Honor, che però ormai è quasi da fascia media: un flagship low-cost dicevamo, in un mercato in cui ci vogliono 1.000 euro (e più) per portarsi a casa le ammiraglie dei marchi di vertice.
La scommessa di Honor è di riuscire a crescere ancora in volume e nel frattempo anche di alzare il prezzo medio dei terminali venduti: questo View20 ha le carte in regola per attirare molti sguardi, resta solo da valutare quanto bene scatti le foto. Un parametro di valutazione importante, quest’ultimo: sulle performance generali ormai non ci sono più dubbi. Il prezzo è giusto e va a cozzare direttamente con quello di altri concorrenti: sarà un anno interessante questo 2019.