Con la nuova tecnologia non c’è più bisogno di esibire il ticket all’ingresso e si possono acquistare gadget e bevande senza contanti o bancomat. Ma il nuovo sistema incute timore in primis tra i musicisti e gli organizzatori
Un centinaio di artisti hanno lanciato una protesta contro l’utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale durante i concerti e chiedono di negarne l’uso durante le esibizioni. Alcuni hanno deciso di boicottare qualsiasi location di concerti che utilizzi la tecnologia del riconoscimento facciale, strumento che, soprattutto negli Stati Uniti, si sta diffondendo notevolmente.
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ll riconoscimento facciale ai concerti
Le ragioni per cui, in occasione di concerti e spettacoli – soprattutto negli USA – si sta diffondendo il riconoscimento facciale sono molteplici. In primis, questa tecnologia risponde alla necessità di controllare le folle ma dà anche modo agli spettatori di potere assistere agli spettacoli senza che ci sia bisogno di mostrare alcun biglietto, cartaceo o digitale. Associando i volti all’acquisto dei ticket, infatti, gli strumenti tech saranno in grado di capire all’istante se il partecipante ha diritto o meno all’accesso. Ma c’è di più. Grazie al riconoscimento biometrico, i partecipanti possono liberamente comprare gadget, cibo e bevande senza bisogno di avere contante o pagamento elettronico con se. Le spese, infatti, sono addebitate direttamente sul proprio conto bancario. Un’innovazione che, apparentemente, semplifica le procedure ma, allo stesso tempo, incute timore. In primis proprio agli stessi artisti.
Cosa chiedono gli artisti
«Le aziende tecnologiche stanno proponendo l’uso di strumenti di dati biometrici come ‘innovativi’ e utili per aumentare l’efficienza e la sicurezza. Non solo è falso, è anche moralmente ingiusto – commenta Leila Nashashibi, attivista di Fight for the Future – Questa tecnologia è così imprecisa che, in realtà, crea più danni e problemi di quanti ne risolva, attraverso l’errata identificazione e altri difetti tecnici. Ancora più spaventoso, però, è un mondo in cui il sistema funzioni perfettamente al 100%, in altre parole, uno scenario in cui la privacy è inesistente, dove siamo identificati, osservati e sorvegliati ovunque andiamo». La protesta dei cento artisti, guidata dal gruppo di difesa dei diritti digitali Fight for the Future è iniziata in seguito alla conferma che il Madison Square Garden, l’impianto sportivo di Manhattan, stava usando il riconoscimento del volto per identificare gli avvocati presenti agli eventi e accompagnarli all’uscita qualora fossero associati ad una causa in corso contro la società Madison Square Garden Entertainment. Tra gli artisti che sostengono il rifiuto a utilizzare questi strumenti di high tech ai concerti ci sono Tom Morello e Zack de la Rocha, del gruppo Rage Against the Machine, Boots Riley, Wheatus, Anti-Flag, Downtown Boys e molti altri. Alcune risposte sono già arrivate da parte di diversi organizzatori di location come House of Yes, Lyric Hyperion e Black Cat, che si sono impegnati a non utilizzare la tecnologia per i loro spettacoli.