Quello di un’azienda dell’Arizona che fa PC per gamer
A una settimana dall’annuncio del rebranding del gruppo Facebook, un’azienda dell’Arizona che realizza pc e accessori per gamer ha sollevato una questione non da poco. Noi siamo Meta, non quelli di Menlo Park. Il nome per esteso è Meta PCs e di questa azienda in molti erano ignari, senz’altro i creativi della multinazionale di Mark Zuckerberg, che hanno scelto di ribattezzare la creatura, appunto, con il nome Meta. Della vicenda si è occupato anche il Guardian, che ha raggiunto per telefono Zack Shutt, uno dei fondatori dell’azienda americana, il quale ha garantito che il nome Meta PCs è stato depositato il novembre scorso, dunque mesi prima della svolta di Facebook. E ora che succede?
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Al netto della rabbia, che sicuramente c’è stata, i ragazzi di Meta PCs hanno colto la palla al balzo per dare il via a una campagna social esilarante. Con un tweet, ad esempio, hanno pubblicato un fotomontaggio in cui Zuckerberg compare non tanto come Ceo di Meta, ma come testimonial dei computer di Meta. E non è tutto. Sempre Shutt ha pubblicato un breve video in cui rende a Menlo Park pan per focaccia. «Per riflettere chi siamo e cosa speriamo di costruire, sono orgoglioso di annunciare il nostro nuovo nome: Facebook».
— META PCs (@METAPCs) October 28, 2021
Ma la vicenda pare non si possa risolvere con un paio di gag social. Come si legge pure su IGN, i fondatori di Meta PCs hanno dichiarato che non sono disposti a cedere il proprio marchio per meno di 20 milioni di dollari. Cifre alte, ma di certo non proibitive per una multinazionale come Meta, quell’altra. Mark P McKenna, della University of California, ha spiegato però che esistono scappatoie legali che consentirebbero a Zuckerberg di superare agilmente questo ostacolo.