La raccomandazione da parte del National Intelligence Service sudcoreano agli utenti: «Non usate quella piattaforma, è falsa»
Nuova minaccia per la cybersecurity coreana. Un gruppo di hacker della Corea del Nord ha creato un falso sito web quasi identico al popolare portale sudcoreano Naver. Un evento che segna un tentativo ancora più sofisticato rispetto a quelli già accaduti in precedenza che punta a prendere di mira gli utenti della Corea del Sud. Ma al National Intelligence Service sudcoreano, l’agenzia nazionale di spionaggio, non è sfuggito e l’autorità ha lanciato una raccomandazione agli utenti: «Non usate Naver Portal (ndr così hanno chiamato gli hacker la piattaforma fake), è falso».
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Le preoccupazioni dell’agenzia di spionaggio
Il National Intelligence Service ha dichiarato di essere al lavoro con organizzazioni estere per rintracciare l’attività del gruppo che ha creato il falso portale. «Gli attacchi di hacking della Corea del Nord contro i sudcoreani stanno diventando più elaborati. Esortiamo gli utenti a prestare attenzione all’indirizzo del dominio quando accedono a Naver», ha dichiarato l’agenzia di spionaggio sudcoreana.
Il portale Naver, gestito dall’omonimo gigante tecnologico, è il motore di ricerca più utilizzato della Corea del Sud e offre vari servizi che vanno dalla posta elettronica all’aggregazione di notizie fino allo shopping online. Al momento l’agenzia di spionaggio non è a conoscenza del numero di utenti che potrebbero essere stati ingannati e che potrebbero avere inserito al suo interno informazioni personali.
I precedenti
Gli hacker nordcoreani già in passato sono stati accusati da parte della Corea del Sud di attacchi informatici che hanno fruttato milioni di dollari, sebbene Pyongyang abbia negato qualsiasi coinvolgimento. E all’inizio di quest’anno, sono state le Nazioni Unite a riferire che la Corea del Nord ha segnato un record nel 2022 per frode nel settore delle criptovalute. Secondo il National Intelligence Service, più del 70% dei tentativi di hacking nordcoreani avviene tramite e-mail, la maggior parte traggono in inganno proprio perchè fingono di provenire dai più noti portali web sudcoreani come Naver e Daum.