Le Regioni litigano con il Governo. Nella confusione, gli Stati del Nord preferiscono continuare a tenere chiuse le frontiere verso il Mediterraneo
La bella stagione si avvicina e per un Paese come il nostro, che vive soprattutto di terziario, questo significa che bisogna definire subito linee guida chiare per non danneggiare ulteriormente il settore turistico. Ed è quello che stanno provando a predisporre ora i presidenti delle Regioni nel vertice con l’esecutivo che dovrebbe infine licenziare un decreto con le regole valide fino al 31 luglio. Della bozza abbiamo parlato qui. Ma adesso l’Italia corre un altro rischio: essere esclusa dal corridoio del turismo europeo, cioè dai flussi provenienti dall’Europa continentale. I Paesi di quelle zone si stanno infatti accordando per riaprire le rispettive frontiere mentre restano chiuse quelle con l’Italia.
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Cosa succede nell’Europa continentale
L’Austria ha raggiunto un accordo di riapertura delle frontiere con la Svizzera e il Liechtenstein, che si aggiunge quello precedentemente annunciato con la Germania, per consentire il viaggi senza limitazioni dal 15 giugno. Lo ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz.
Sebastian Kurz
«Abbiamo raggiunto un accordo con la Germania, il Liechtenstein e la Svizzera, vale a dire un significativo allentamento fin da oggi e una completa apertura delle frontiere dal 15 giugno», ha detto Kurz, aggiungendo che sono in corso colloqui con i Paesi confinanti dell’Europa orientale. Anche per questo è auspicabile che al di qua dei nostri confini Regioni e Stato centrale smettano di litigare e si accordino su un piano di riaperture comune e convincente, così da abbassare la diffidenza degli Stati vicini.
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«Troppo presto per riaprire con l’Italia»
Restano invece molteplici le cautele riguardanti le riaperture con il nostro Paese. «In alcuni Paesi, come l’Italia e la Spagna, sono ancora in vigore limitazioni agli spostamenti interni. Per questo motivo la chiusura dei confini per i viaggiatori potrà durare un po’ di più», aveva detto ieri alla radio Orf la ministra del Turismo austriaco Elisabeth Koestinger. «Tutto dipenderà dai tassi d’infezione», ha aggiunto l’esponente del partito popolare.
Norvegia: privilegiate il turismo in patria
Intanto, un altro colpo al nostro turismo arriva dal primo ministro norvegese Erna Solberg, che ha detto che le restrizioni ai viaggi dei suoi connazionali resteranno in vigore fino al 20 di agosto. Solberg ha anche invitato i norvegesi a pianificare le loro vacanze in patria. Per quanto riguarda i viaggi di lavoro, invece, il ministro della Giustizia norvegese ha specificato che se qualcuno dovrà recarsi in un altro Paese del Nord Europa per motivi professionali, potrà farlo a partire dal primo di luglio.