Prime aperture in Spagna già da oggi. In Austria domani riaprono i piccoli negozi, in Danimarca si tornerà a scuola mercoledì. In Francia si attende il discorso di questa sera di Macron
Non poteva andare diversamente in una Unione europea che si è scoperta molto più frammentata di quanto già non fosse. E così anche l’uscita dalla quarantena, la cosiddetta Fase 2, avverrà a macchia di leopardo. E anche senza alcun apparente criterio logico se si considera che i vari Paesi che l’hanno già decretata sono stati investiti dall’epidemia in ritardo rispetto all’Italia, ma questo non sembra dissuaderli da interrompere il lock down prima. Il calendario.
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Fase 2, la prima è la Spagna
Paradossalmente, la seconda nazione del Vecchio continente più colpita dall’emergenza sanitaria è pure la prima a rimettersi parzialmente in moto. Dopo due settimane di lock down totale, la Spagna prova fin da oggi a ripartire. Tornano ad aprire alcune attività non essenziali, come uffici, edilizia e industria. Una ripartenza – ricorda il quotidiano El Pais – contestata da molti operatori sanitari e da parte delle forze politiche e amministrazioni territoriali, come la Catalogna.
Resteranno ancora chiusi i cinema, i teatri, i ristoranti, le discoteche e i bar. Le scuole continueranno con la tele didattica. Sebbene nelle ultime 24 ore i 517 decessi abbiano certificato la più importante diminuzione dall’inizio della pandemia, il Paese, con un totale di 17.489 morti su 169.496 contagi, resta tra quelli in cui il sistema sanitario rischierebbe di non reggere a nuove recrudescenze dell’infezione.
Sebastian Kurz, cancelliere austriaco
Austria, domani riaprono i piccoli negozi
A un mese esatto dal lock down, il governo di Sebastian Kurz, che aveva chiuso il Paese quasi in contemporanea con l’Italia senza attendere lo scoppio dell’epidemia anche su suolo austriaco, riaprirà diverse attività, dando il via di fatto alla Fase 2. Domani torneranno ad alzare le serrande tutti i negozi e le aziende artigiane di piccole dimensioni. La superficie di vendita non deve superare i 400 metri quadri e per ogni cliente vanno previsti 20 metri quadri. Scatterà per tutti l’obbligo di entrare scaglionati e continuerà quello di indossare mascherina valido per commessi e clienti, già in vigore nei supermercati.
Danimarca, da mercoledì si torna a scuola
È durato solo 14 giorni lo stop scolastico in Danimarca. Ben 52 municipalità, fra cui Copenaghen, riattiveranno i servizi scolastici di tutti i livelli già da mercoledì 15 aprile, le altre 46 partiranno il 20 aprile.
Francia, questa sera parla Macron
Non sembra destinata a seguire i Paesi che hanno fretta di ripartire la Francia, che invece attende trepidante il discorso del presidente, Emmanuel Macron, previsto per questa sera. Da quanto si apprende, si andrebbe verso la proroga della fine del lock down.
Germania, decisione mercoledì
Per capire come evolverà la situazione in Germania occorre attendere mercoledì, quando la cancelliera tedesca Angela Merkel si ritroverà con i presidenti dei 16 Land per valutare l’opportunità di prorogare le restrizioni imposte a metà marzo in scadenza domenica 19 aprile. Le ultime cifre dell’istituto di sanità pubblica Robert Koch indicano che le nuove infezioni stanno rallentando e sono scese oggi a 2.537, portando il totale a 123.016 casi. Se si deciderà di dare inizio alla Fase 2 non ci saranno strappi con il mondo scientifico dal momento che l’accademia delle scienze nazionale, l’Accademia Leopoldina, ha raccomandato oggi un graduale allentamento delle restrizioni.
Angela Merkel
© Bundesregierung
Morto il primo funzionario della Commissione europea
Anche l’ultimo tweet della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, suggerisce prudenza. Von der Leyen ha infatti annunciato la morte del primo funzionario comunitario, proprio per Covid-19. Si tratta di un impiegato greco che lavorava a Bruxelles per la European research council executive agency (Ercea). Intanto il Belgio ha registrato 303 nuovi morti Covid-19 nelle ultime 24 ore, facendo salire il totale a 3.903. Mentre sono 942 i nuovi positivi, che portano il totale a 30.589.
I am extremely sad to announce the passing away yesterday of a devoted Commission member of staff, who had fallen ill to COVID-19. I present my heartfelt condolences to his family, and my thoughts are also with his colleagues from the ERCEA and the wider DG Research & Innovation.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 13, 2020
Non ci sarà una roadmap europea
Secondo quanto riportano fonti di Bruxelles, von der Leyen in settimana era stata duramente criticata da Giuseppe Conte, Emmanuel Macron e Pedro Sánchez, rappresentanti delle tre nazioni più duramente colpite dal Coronavirus, per il suo annuncio di stilare una roadmap europea di uscita dal lock down, nel tentativo probabilmente di frenare la fuga in avanti di alcuni Paesi, tra cui l’Austria e la Danimarca, che ritorneranno a riaprire le attività commerciali già dalle prossime ore. L’ammonimento dei tre leader ha costretto la presidente a ritirare il documento, perciò ora sul tema sembra molto più cauta. Alla Bild ha dichiarato: “bisogna procedere con grande attenzione, passo dopo passo”. Sánchez, però, tra i più aspri a criticare la numero 1 della Commissione, è tra i politici che hanno deciso di inaugurare subito la Fase 2 (peraltro fu pure tra coloro che più a lungo ignorarono l’esistenza della pandemia), in contrasto con le richieste della comunità scientifica.