Nove mesi di carcere e 8mila euro di multa per il gestore di PromoSalento che vendeva pacchetti di recensioni fasulle: “Sentenza storica per internet”
Recensioni fasulle, qualcosa si muove. Lo annuncia Tripadvisor che dice di “celebrare” il risultato di una sentenza ritenuta “decisiva” per un fronte che vede la piattaforma costantemente sotto accusa. Si tratta di un dispositivo che condanna un truffatore seriale di recensioni online a 9 mesi di prigione (probabilmente con pena sospesa) e al pagamento di circa 8mila euro per spese e danni.
La prima del suo genere
“In uno dei primi casi legali nel suo genere, il Tribunale Penale di Lecce ha stabilito che scrivere recensioni false utilizzando un’identità falsa è un crimine secondo la legge italiana – raccontano dalla piattaforma – il proprietario di PromoSalento, che vendeva pacchetti di recensioni false ai business dell’ospitalità in Italia, è stato condannato a 9 mesi di prigione e al pagamento di circa 8.000 euro per spese e danni”.
Dunque una sentenza interviene per la prima volta sul tema confermando come le recensioni a pagamento pilotate secondo gusti e convenienze siano una violazione della legge in numerose giurisdizioni. Tuttavia “questo è uno dei primi casi di esecuzione di una sentenza che ha portato a una condanna penale”, scrivono da Tripadvisor in una nota. D’altronde la piattaforma fondata nel 2010 da Stephen Kaufer si è costituita parte civile nel procedimento contro PromoSalento e ha condiviso le prove raccolte dal suo team interno di investigazione frodi, fornendo il supporto dei consulenti legali italiani.
La collaborazione con le autorità
“Le truffe legate alle recensioni sono prese estremamente sul serio da TripAdvisor, che impiega tecnologie avanzate di tracciamento e un team dedicato di investigatori per individuare aziende di recensioni a pagamento e impedire loro di operare sul sito” spiega il sito, che racconta come le opportunità di collaborazione con le forze dell’ordine siano ormai una prassi. La piattaforma lavorerà per esempio on la UK Competition and Markets Authority e la US Federal Trade Commission per condividere informazioni e supportare il loro impegno nel contrastare le frodi legate alle recensioni online.
Crediamo che si tratti di una sentenza storica per internet
“Crediamo che si tratti di una sentenza storica per internet. Scrivere recensioni false ha sempre rappresentato una violazione della legge ma questa è la prima volta che, come risultato, il truffatore è stato mandato in prigione – spiega Brad Young, VP, Associate General Counsel, che tuttavia ignora come la prigione non scatterà a meno che l’amministratore non sia recidivo – investiamo molto nella prevenzione delle frodi e siamo efficaci nell’individuarle: dal 2015 abbiamo bloccato le attività di più di 60 aziende di recensioni a pagamento nel mondo. Ma non possiamo fare tutto da soli ed è per questo che desideriamo collaborare con le autorità competenti e le forze dell’ordine per supportare i loro procedimenti penali”.
“Le recensioni online rivestono un ruolo fondamentale nel turismo e nelle decisioni di acquisto dei consumatori ma è importante che tutti seguano le regole – ha commentato Pascal Lamy, Chairman del World Committee on Tourism Ethics dell’Unwto – le recensioni false violano chiaramente le linee guida del World Committee on Tourism Ethics, che abbiamo pubblicato l’anno scorso per indirizzare a un uso responsabile dei punteggi e delle recensioni sulle piattaforme digitali. Le raccomandazioni sono state sviluppate in collaborazione con TripAdvisor, Minube e Yelp e sappiamo che la cooperazione con l’industria ha un ruolo importante nell’individuazione di frodi sulle recensioni”.
TripAdvisor ha infine lanciato di recente una nuova risorsa online di informazioni dove scoprire di più su come l’azienda modera le recensioni e protegge i suoi contenuti.