Oltre duemila startup e settantamila partecipanti alla principale conferenza dedicata al digitale, aperta da Edward Snowden con un attacco a governi e colossi del tech
“Le istituzioni più forti della società sono diventate le meno responsabili nei confronti della stessa società”. Così inizia il guanto di sfida rivolto a politici e multinazionali hi-tech che raccolgono e gestiscono le informazioni personali di utenti tanto distratti quanto impotenti davanti alle manovre dei colossi di settore, lanciato da Edward Snowden, ospite principale del Web Summit in corso di svolgimento fino al 7 novembre a Lisbona. A nove anni dall’esordio in sordina in una Dublino che richiamò appena tre giornalisti internazionali, la kermesse ideata e organizzata dall’imprenditore irlandese Paddy Cosgrave ha compiuto un triplo salto di qualità diventando uno dei principali eventi mondiali dedicati al digitale.
I numeri
Per farsi un’idea della crescita esponenziale del Web Summit che, dopo sei stagioni in Irlanda nel 2016 è approdato Lisbona (dove resterà almeno fino al 2028), basta guardare le cifre: 1.500 investitori e 2.150 startup, con una stima di circa 70.000 partecipanti. Sui motivi che hanno permesso il cambio di passo, lo stesso Cosgrave ha fornito idee chiare e innovative rispetto al consueto spiegando che il segreto è stato aver congedato i classici manager esperti nell’organizzazione di eventi per scommettere su fisici e matematici in grado di analizzare i dati e rendere attraente l’appuntamento per le varie categorie di professionisti interessati allo stesso. “Abbiamo percorso una strada diversa e ingegnerizzato la cosiddetta serendipity”, ha chiosato il Ceo del Web Summit.
Temi e ospiti
Dopo aver ospitato giganti come Stephen Hawking e Garry Kasparov, padri dell’Informatica come Tim Berners-Lee e politici come Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, i principali protagonisti della decima edizione sono Brad Smith, presidente Microsoft, Hans Vestberg, Ceo di Verizon e, tra i più attesi, l’ex ministro inglese Tony Blair. Tanti i temi toccati ovviamente si va anche oltre la tecnologia, con ad esempio un’analisi sulla prossima corsa per la conquista della Casa Bianca. E poi innovazioni, dibattiti e dati per immaginare i lavori del domani e la casa in cui vivremo tra non molti anni, con le evoluzioni promesse da intelligenza artificiale, machine learning, senza tralasciare elementi centrali del settore come le criptovalute e la realtà virtuale.
L’abuso dei dati
Come detto sopra, ad aprire la conferenza è stato Snowden, in collegamento video da Mosca, che affrontando la questione dati-privacy ha evidenziato come il problema non sia più la protezione delle informazioni bensì la raccolta, che “non deve rappresentare una minaccia”, e per questo bisogna cercare di imporre regole e multe ai colossi del web finché questi non cambino atteggiamento e inizino a rispettare le norme senza cercare scorciatoie o escamotage. Sul tema l’ex dipendente della NSA è stato molto duro: “Abbiamo legalizzato l’abuso della privacy degli individui, offrendo a legislatori e compagnie un potere enorme che ora non riusciamo a regolare”.
L’Italia al Web Summit
In questa edizione c’è come sempre anche un po’ di Italia, presente in Portogallo con oltre ottanta startup. Nell’elenco figurano nomi già saliti alla ribalta come Cubbit, che ha ideato un dispositivo per il cloud capace di ridurre le spese e l’impatto ambientale rispetto ai datacenter mantenendo riservati anche alla stessa società i dati archiviati, l’app Healthy Virtuoso, che tra sfide e missioni coinvolge gli utenti per sviluppare uno stile di vita più sano, e la piattaforma sportiva Sportclubby, che semplifica l’organizzazione di gare e la gestione di corsi ad hoc in palestra.