Facebook e Instagram hanno un sacco di dati. Pornhub quasi nulla…
I social ci conoscono più di quanto noi pensiamo. Ora, lungi da noi strapparci le vesti o sgranare gli occhi di fronte alla mole di dati che le piattaforme come Facebook e Instagram e decine di altri siti web hanno collezionato da anni grazie ai nostri like, post e condivisioni. Concentriamoci invece su quali informazioni sono note e quali multinazionali hanno più materiale su di noi. L’azienda Clario ha realizzato una semplice tabella con, a sinistra, l’elenco di decine di siti e social network e, in alto, informazioni come peso, altezza, orientamento sessuale, stipendio e molto altro. Avreste mai immaginato che Pornhub è forse il sito che raccoglie meno dati? Conosce soli gli interessi e il modello di smartphone degli utenti.
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Social: dilemma o no?
Guardando alla tabella qui sotto, scopriamo che società come Facebook, Instagram, Uber e Tinder sono quelle che più hanno dati a disposizione sui loro utenti. Tutte e quattro sanno dove vivono, conoscono la loro situazione lavorativa e hanno informazioni anche sulla presenza o meno di animali in casa. Nelle scorse settimane il dibattito si è acceso dopo che moltissime persone hanno visto il documentario di Netflix, The Social Dilemma, dove interviste e scene di fiction mostrano un presente inquietante in cui le piattaforme controllano la nostra vita. L’allarme non arriva dagli ultimi arrivati, ma da ex presidenti, informatici e pezzi grossi delle società che hanno scelto di denunciare di fronte alle telecamere.
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Se si guarda però da un’altra prospettiva, è anche responsabilità degli utenti la cura dei propri dati personali. Tinder, la nota app di incontri, conosce il 53% dei dati presi in esame da Clario e li sfrutta per trovare l’anima gemella a tutti gli iscritti. Ma quanti sono i dati che regaliamo spontaneamente ai social e quanti invece quelli che vengono raccolti a nostra insaputa, magari con violazioni della privacy? Il dibattito resta aperto. Purtroppo l’elenco su cui ci siamo basati non è completo, dal momento che mancano piattaforme come Google (c’è solo Google Maps) e la sua controllata YouTube.