Niente cenoni e messe dopo le 22. Dal 20 dicembre al 6 gennaio potrebbero essere bloccati tutti gli spostamenti interni, ma con diverse deroghe
Va verso la definizione il cosiddetto Dpcm Natale, cioè il testo che sancirà cosa è permesso e cosa sarà invece vietato nelle feste. Secondo voci di corridoio, la maggioranza si sarebbe spaccata tra chi, soprattutto nel PD e Liberi e Uguali (cui appartiene il ministro alla Salute, Roberto Speranza) preme per restrizioni particolarmente severe nel timore che un nuovo lassismo vacanziero porti alla terza ondata e chi, tra le file di Movimento 5 Stelle e Italia Viva, vorrebbe concedere più margini alla libertà individuale. Mercoledì le misure dovrebbero essere annunciate in Parlamento, oggi e domani ultime due giornate di riunioni all’interno del governo per sciogliere gli ultimi nodi che, come vedremo, sono numerosi, perciò non si esclude che l’esecutivo trovi l’accordo su soluzioni di compromesso.
Leggi anche: Che succede nelle feste di Natale? Ristoranti aperti alla sera? Il pressing delle Regioni
Cosa troveremo nel Dpcm Natale
Da quanto si apprende, il Dpcm Natale potrebbe includere posizioni mediane, ovvero coprifuoco alle ore 22, peraltro recentemente confermato anche da chi siede tra gli scranni della maggioranza, per tutte le feste di Natale, così da impedire di fatto il rito dei cenoni, mentre non ci saranno restrizioni sui “pranzi” con parenti e amici, anche perché dal punto di vista giuridico sarebbe stato più difficile per i tecnici al lavoro sulle nuove norme trovare appigli costituzionali.
Leggi anche: Ristori quater, cosa c’è. Dagli aiuti ai precari agli indennizzi alle imprese
Parimenti, sembra che dal 20 sarà vietato muoversi tra le Regioni mentre gli spostamenti saranno concessi prima di allora e, comunque, si starebbe studiando un discreto numero di deroghe volte a favorire i ricongiungimenti familiari. Soprattutto, si pensa ad allargare le maglie a coloro che autocertificheranno di andare a trovare genitori anziani e soli e agli studenti universitari fuori sede. Sarà invece sempre consentito rientrare presso la propria residenza o domicilio, documenti alla mano che lo provino.