L’intervista al virologo e professore dell’Università di Padova
Prosegue l’aumento dei casi di Coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 8.804 nuovi positivi, con 83 decessi. Numeri in forte rialzo, “che probabilmente arriveranno a toccare i 10 mila casi in pochi giorni”, afferma Andrea Crisanti, virologo e direttore di Microbiologia e Microbiologia clinica all’Università di Padova, a StartupItalia.
Andrea Crisanti
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La forte recrudescenza della pandemia ha posto una volta in più l’accento sulla virulenza e pericolosità del Covid-19. Nelle stesse ore in cui 8o esperti e scienziati hanno pubblicato una lettera aperta sulla rivista The Lancet per smentire una discussa dichiarazione di tre epidemiologi statunitensi, sull’approccio dell’immunità di gregge come strategia di contrasto al virus.
© Foto: Sito Regione Veneto
Coronavirus, verso i 10mila casi al giorno in Italia
StartupItalia: Professor Crisanti, cos’ha di diverso questo virus dagli altri?
Andrea Crisanti: «Questo virus, in termini assoluti, ha probabilmente una mortalità intorno al 3% dei casi. L’alto tasso di mortalità che abbiamo visto negli scorsi mesi in Italia è dovuto probabilmente al fatto che non sono stati diagnosticati tutti i casi asintomatici o con sintomi più leggeri. Paragonandolo a una malattia che conosciamo bene, in tre mesi il Covid-19 in Lombardia ha provocato circa 20mila morti e ha contagiato il 30% della popolazione. Mentre l’influenza stagionale, nello stesso periodo di tempo, ha causato circa mille morti e ha infettato una parte molto minore della popolazione. Senza dimenticare che per l’influenza abbiamo un vaccino, mentre per il Covid-19 ancora no».
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SI: Si riscontra oggi un nuovo aumento dei casi. Cosa prospetta per le prossime settimane?
AC: «L’andamento che l’Italia sta vivendo negli ultimi giorni è molto vicino a quello di una crescita esponenziale. Non mi sorprenderei se in pochi giorni raggiungessimo e superassimo i 10mila casi».
Le nuove restrizioni e la chiusura delle scuole
SI: Oltre al DPCM già in atto, il governo sta pensando al coprifuoco alle 22 e la didattica a distanza per le scuole superiori, come prossime disposizioni Sono misure secondo lei sufficienti a limitare i contagi?
AC: «È impossibile sapere se queste misure possano essere sufficienti e non può saperlo neanche il governo. Vedremo più avanti se queste disposizioni avranno gli effetti sperati».
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SI: Intanto il Presidente della Campania, De Luca, ha deciso la chiusura di scuole e università fino al 30 ottobre.
AC: «Prima di chiudere le scuole sarebbe stato necessario capire se queste siano o no fonte di trasmissione. Anche in questo caso, si tratta di un provvedimento preso alla cieca, senza avere dei dati precisi che permettessero di valutare l’incidenza delle scuole nell’andamento dei contagi. Quello che bisognava fare era effettuare dei test rapidi in varie scuole e decidere in base ai risultati. Per questo, non si può dire se l’ordinanza sia giusta o sbagliata».
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Ipotesi più restrizioni per Milano
SI: La provincia di Milano da sola conta oltre la metà dei casi della Lombardia, oltre 500 in città. Sono necessarie misure più stringenti per il capoluogo lombardo?
AC: «Penso che i provvedimenti specifici vadano presi a seconda della situazione. Occorre avere molta flessibilità nell’adattarsi alle singole circostanze. Questo significa che se Milano, così come altre città, presentano numeri preoccupanti, allora occorre attuare misure specifiche».
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La corsa al vaccino
SI: Intanto prosegue l’attività dei ricercatori: sono disponibili indicazioni più precise rispetto a quando potrebbe essere disponibile il vaccino per il Coronavirus?
AC: «I vaccini, come abbiamo ormai appreso tutti, hanno tempi di sviluppo che non coincidono con le aspettative dei politici e delle persone. Ci sono inoltre diversi tipi di vaccini in via di sviluppo e non si hanno ancora tempistiche certe. Nel frattempo è possibile prendere alcuni farmaci, che possono però presentare alcuni effetti collaterali o non riscontrare l’efficacia sperata».
Sanificatore con tecnologia al plasma freddo di Jonix
© Foto: Jonix
Tecnologia al plasma freddo per sanificare gli ambienti: la conferma dell’Università di Padova
SI: Uno studio condotto dalla sua équipe ha mostrato l’efficacia del plasma freddo nell’eliminare il Covid-19 dagli ambienti. Di cosa si tratta?
AC: «Abbiamo avuto una collaborazione con un’industria riguardo ad alcuni dispositivi che venivano già utilizzati per altri scopi. Si è dimostrato che questi sanificatori sono efficaci anche per disinfettare gli ambienti dal Coronavirus».
Andrea Crisanti
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Il plasma freddo è infatti un potenziale alleato nel contrasto alla diffusione del Coronavirus. Viene utilizzato da Jonix, azienda specializzata in soluzioni ad alta tecnologia per la sanificazione degli ambienti. Una ricerca durata mesi, condotta dal team del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, guidato dal Professor Crisanti, ha evidenziato come la tecnologia al plasma freddo presenta un’efficace attività antivirale nei confronti del SARS-CoV-2. Ottenendo “un abbattimento della carica virale del 99,99% dopo soli trenta minuti di esposizione”, si legge nel report del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’ateneo patavino. “Ciò lascia supporre che il raggiungimento dell’abbattimento previsto dalle norme tecniche possa occorrere anche in tempi considerevolmente minori”.