L’Istituto rende noto che hanno iniziato a circolare lettere fasulle che chiedono agli iscritti di cliccare su link pericolosi per ottenere l’erogazione
Non c’è pace per l’erogazione da parte dell’INPS del bonus da 600 euro. Dopo il presunto data breach del day one, (ricordiamo che è istituita la casella di posta elettronica [email protected] utilizzabile esclusivamente dai soggetti che si ritengono lesi dalla violazione, per le segnalazioni all’INPS, allegando eventuali evidenze documentali), che ha avuto la ben nota conseguenza in un primo tempo di fare crashare l’intero sito mentre migliaia di autonomi provavano a inoltrare la domanda, poi di fare apparire pagine secretate degli iscritti ad altri utenti, ecco che adesso spunta anche la mail truffaldina dell’immancabile criminale che prova ad arricchirsi sulla buona fede degli internauti meno accorti.
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L’esca? Il bonus da 600 euro
L’INPS avvisa i propri iscritti che è in corso un tentativo di truffa tramite email di phishing “finalizzato a sottrarre fraudolentemente il numero della carta di credito, con la falsa motivazione che servirebbe a ottenere un rimborso o il pagamento del bonus da 600 euro”.
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“Si invitano tutti gli utenti a ignorare email che propongono di cliccare su un link per ottenere il pagamento del bonus 600 euro o qualsiasi forma di rimborso da parte dell’Inps. Si ricorda che le informazioni sulle prestazioni Inps sono consultabili esclusivamente accedendo direttamente dal portale www.inps.it. e che l’INPS, per motivi di sicurezza, non invia in nessun caso mail contenenti link cliccabili”.
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Quanto alle buone notizie, il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in audizione alla Camera ha affermato: «Oggi possiamo dire che sono quasi 3,2 milioni le persone che hanno ricevuto l’indennizzo» dei 600 euro previsto dal Cura Italia. Quindi ha aggiunto: «ci sono alcune centinaia di migliaia di pratiche ancora in trattazione e per alcune di queste uno dei problemi è che l’Iban è sbagliato, però riteniamo che nel prossimo decreto avere una banca dati già disponibile sarà d’aiuto», specificando che «riprogrammarla per il prossimo decreto, magari tarandola un po’, aumentandone sia il numero di mensilità che l’importo, è fondamentale. Quanto ai tempi di erogazione della nuova tranche: «su questo stiamo ancora limando i dettagli», saranno di «pochissimi giorni».
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Dall’INPS si apprende poi che le domande di Cassa integrazione in deroga, determinate dalle singole regioni e inviate all’Inps per autorizzazione al pagamento, sono 173.565. Di queste 85.046 sono state autorizzate dall’Inps e 29.600 sono state pagate a una platea pari a 57.975 beneficiari. La regione Lombardia ha avuto due decretazioni con un primo invio di 37 domande (33 pagate) e il secondo flusso più sostanzioso con oltre 19.800 domande di cig in deroga (6.484 pagate)..