La Commissione europea lancia nuove misure per frenare i contenziosi sul diritto d’autore e agevolare tecnologie chiave per l’Unione
«La proprietà intellettuale è un motore chiave per la crescita economica in quanto aiuta le aziende a ottenere valore dai loro beni immateriali. Le industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale rappresentano quasi la metà di tutto il Pil e oltre il 90% di tutte le esportazioni dell’Ue». Sulla base di questo scenario, la Commissione europea ha proposto l’istituzione di un registro dei brevetti standard essenziali che coprono 5G, Wifi, Bluetooth e altre tecnologie chiave per l’industria europea. Inoltre, vorrebbe dare vita a una banca dati comune e a nuove politiche di royalty per aiutare le aziende a negoziare pagamenti “equi, ragionevoli e non discriminatori” e fronteggiare le battaglie legali sul diritto d’autore.
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Cosa prevede la proposta UE
Le misure principali contenute nella proposta di riforma presentata dalla Commissione puntano ad «aiutare le imprese, in particolare le Pmi, a sfruttare al massimo le loro invenzioni e le nuove tecnologie, e a contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica», secondo quanto si apprende dalla Commissione. L’obiettivo è quello di aumentare la trasparenza e creare condizioni più favorevoli per la concorrenza e la competitività del settore. Su queste basi, Bruxelles ha proposto un registro obbligatorio dei Sep gestito dall’Ufficio europeo sulla proprietà intellettuale (Euipo), un database elettronico con informazioni su royalties aggregate, termini e condizioni ed eventuali programmi di licenza o programmi collettivi di licenza. Per le Pmi, sono previsti servizi di consulenza gratuiti e imposte ridotte per la registrazione dei Sep e per le verifiche di essenzialità. La proposta include anche una risoluzione extra-giudiziale delle controversie guidata da esperti e limitata nel tempo, di cui i titolari e gli esecutori dei Sep possono beneficiare durante la negoziazione dei “pagamenti equi, ragionevoli e non discriminatori”.