Ha testimoniato al Senato degli Stati Uniti. Si è dimostrato più che collaborativo. Ma un senatore gli ha spiegato cosa servirebbe davvero per tenere l’AI sotto controllo
«Questo è un momento notevole per lavorare sull’intelligenza artificiale. Ma poiché questa tecnologia sta migliorando comprendiamo l’ansia delle persone». Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, ha partecipato a un’audizione nel Senato degli Stati Uniti durante la quale ha espresso le proprie preoccupazioni in merito al futuro dell’AI e ai potenziali rischi. La stampa italiana ha rilanciato la notizia, sottolineando tuttavia un elemento che Altman non ha posto in quei termini. I titoli delle ultime ore riportano infatti che Altman vorrebbe che l’AI venisse regolata come le armi nucleari o che addirittura riterrebbe l’intelligenza artificiale pericolosa quanto le armi nucleari. Nel video che pubblichiamo qui sotto, ripreso dal profilo YouTube del Time, vengono riassunti i punti chiave del suo intervento.
In realtà Sam Altman ha indicato tra le proposte per limitare i danni che l’AI potrebbe provocare la creazione di un’agenzia governativa che detti gli standard per il settore. Ha d’altra parte aggiunto che, dal suo punto di vista, grazie all’intelligenza artificiale nasceranno lavori molto più stimolanti e che migliorerà quelli attuali.
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«La mia paura più grande è di poter provocare un danno significativo al mondo. E potrebbe succedere in molti modi». Nelle ultime settimane OpenAI si è dimostrata parecchio collaborativa con le autorità. Basti pensare a quanto accaduto in Italia, con il blocco imposto dal Garante della Privacy e il conseguente adeguamento della società agli standard su privacy e tutela dei dati. In audizione Altman è sembrato più che aperto a dialogare con la politica statunitense. «Vogliamo lavorare con il governo», anche in vista delle elezioni presidenziali USA del 2024 (qui trovate già un esempio di AI usata per fare campagna elettorale).
Di fronte alla proposta di aprire una nuova agenzia USA dedicata all’intelligenza artificiale la replica del senatore Richard Blumenthal è stata la seguente: «Potete creare 10 nuove agenzie, ma se non gli date le risorse necessarie, e non sto parlando soltanto di dollari ma di competenze scientifiche, voi ragazzi ci starete soltanto girando intorno». Il timore espresso da Sam Altman sembra avvicinarlo alle preoccupazioni di Elon Musk, cofondatore di OpenAI (da cui poi si è allontanato). Il Ceo di Tesla sono anni che ribadisce quanto l’AI sia pericolosa per l’umanità.