Anche il Brasile sta dando “cavo” da torcere all’azienda di Tim Cook
Secondo alcuni studenti cinesi che si sono mobilitati contro Apple la scelta della multinazionale di Cupertino di vendere gli iPhone senza caricabatterie compreso nella confezione non sarebbe dovuta a una scelta ecologista. E così, come si legge su Vice, hanno deciso di fare causa all’azienda di Tim Cook dopo che uno di loro non era riuscito a riportare in vita il proprio smartphone con il cavo in dotazione, incompatibile con altri caricatori. Secondo Engadget in Cina questi giovani sono convinti che Apple non abbia optato di togliere i caricabatterie tanto per ridurre il proprio impatto ambientale, quanto per favorire la vendita dei suoi MagSafe Charger.
Ma facciamo un passo indietro per inquadrare la situazione. Ai tempi di Steve Jobs Apple non era certamente un’azienda nota per le sue attenzioni alla sostenibilità e al green. Uno degli inventori e creativi più importanti degli ultimi tempi non ha mai preso seriamente quella che oggi definiamo la responsabilità sociale di un’azienda. Le cose sono fortunatamente cambiate con il corso di Tim Cook – che, per inciso, è da dieci anni alla guida di Apple – tanto che oltre a investimenti e posizioni pubbliche contro il climate change, ha anche introdotto la novità degli smartphone venduti senza caricabatterie a partire dal 2020.
Nel frattempo la questione interessa anche l’Europa, dove di recente ha fatto molto discutere la proposta della Commissione per introdurre sul mercato un caricabatterie unico. Ecco alcuni numeri riferiti da Bruxelles: i caricabatterie non utilizzati pesano 11mila tonnellate l’anno sulla bilancia dei rifiuti tech e gli europei spendono quasi 2 miliardi e mezzo l’anno per acquistarne altri, non compresi nelle confezioni. In Cina non poteva mancare la polemica anti-USA: diverse aziende del paese che producono smartphone non hanno smesso di venderli con tutto quel che serve per metterli in carica. Oltre alla Cina, però, anche il Brasile sta dando cavo da torcere ad Apple.