La porta USB-C come formato universale per tutti i dispositivi tech
Da una parte c’è l’obiettivo di lungo periodo della transizione ecologica. Dall’altro la tutela nei confronti dei consumatori e il contenimento delle Big Tech come Apple&Co, sulle quali è in corso un processo di regolamentazione globale. La proposta della Commissione Europea di caricabatterie standard per tutti i telefoni sta facendo discutere il settore. “Le porte USB-C – si legge sul portale dell’UE – diventeranno il formato standard per tutti gli smartphone, i tablet, le videocamere, le cuffie, gli altoparlanti portatili e le console portatili per videogiochi”. Inoltre, fanno sapere da Bruxelles, la revisione della direttiva sulle apparecchiature radio interessa anche la modalità di vendita dei caricabatterie. Questi ultimi dovranno essere sempre venduti separatamente rispetto agli smartphone, incentivando così i consumatori a riciclare quelli ancora funzionanti. Andiamo però ad analizzare le ragioni che hanno spinto la Commissione von der Leyen su questo nuovo terreno di scontro con le Big Tech.
Caricabatterie standard
“La proposta odierna relativa alla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio – riferisce la Commissione – dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria (codecisione). Un periodo transitorio di 24 mesi dalla data di adozione darà all’industria un ampio margine di tempo per adeguarsi alle nuove prescrizioni prima della loro entrata in applicazione”. Per motivare l’urgenza di questa scelta, l’UE ha riferito i numeri dello spreco figlio dei troppi caricabatterie in circolazione: quelli non utilizzati pesano 11mila tonnellate l’anno sulla bilancia dei rifiuti tech; gli europei spendono quasi 2 miliardi e mezzo l’anno per acquistarne altri, non compresi nelle confezioni.
Leggi anche: Ray-Ban Stories, ci servono davvero gli smart glasses di Facebook?
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, è un politico noto per le sue ripetute prese di posizione contro le Big Tech. «I consumatori europei – queste le sue parole – hanno subìto troppo a lungo il disagio di dover accumulare diversi caricabatterie incompatibili. Abbiamo lasciato all’industria molto tempo per trovare una soluzione, ma ora è giunto il momento di agire a livello legislativo per promuovere caricabatterie standardizzati. Si tratta di un vantaggio importante per i consumatori e per l’ambiente, in linea con le nostre ambizioni in materia di transizione verde e digitale».
La reazione delle aziende
Da oltre un decennio a questa parte l’Unione Europea si è mossa sul campo della sostenibilità in ambito tech. Sempre in merito alla questione caricabatterie, infatti, è riuscita a ridurne i modelli da 30 a 3. Eppure ancora il 38% dei consumatori “dichiara di aver incontrato difficoltà almeno una volta nel ricaricare il proprio telefono cellulare” perché quelli disponibili erano incompatibili. Come hanno reagito finora le grandi aziende produttrici di smartphone? Da alcuni anni le società hanno sì preso atto di una necessità ambientale: ecco perché Apple e Samsung hanno scelto di togliere i caricabatterie dalle scatole dei loro dispositivi. D’altra parte la proposta europea potrebbe rovinare i piani industriali di queste aziende, che già rumoreggiano.