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Dopo l’ingresso in Fintech District, Visa lancia nel nostro Paese la call insieme a Talent Garden e Hackquarters, aperta fino al 14 aprile
Nel nostro Paese, dal 2016 a oggi i finanziamenti nelle startup fintech sono aumentati con un Cagr – ossia una crescita media annua – di oltre il 60%, passando dai 247 milioni di euro del 2020, ai 900 milioni del 2021, fino a oltre un miliardo lo scorso anno. Per contribuire allo sviluppo del settore, Visa ha lanciato in Italia la prima edizione del programma Visa Innovation Program Europe, le cui iscrizioni sono state aperte il 15 marzo e chiuderanno il 14 aprile.
Perché è importante l’arrivo in Italia di Visa Innovation Program
Organizzata insieme a Talent Garden, la più importante realtà europea in campo di formazione digitale, e Hackquarters, acceleratore di oltre 10mila startup, con sede a Istanbul e Londra, la prima edizione italiana di Visa Innovation Program può rappresentare un tassello importante nella crescita del fintech italiano, che negli ultimi anni ha vissuto un grande incremento. Localizzate soprattutto a Milano, tra le startup di questo settore si annoverano due rari casi di unicorni nostrani, Satispay e Scalapay.
Il percorso di Visa punta allo sviluppo e all’adozione di nuovi servizi di pagamento, supportando le aziende italiane nella loro crescita. Il programma, nato nel 2018, è presente in sette altri Paesi europei e conta già più di 900 candidature ricevute e 72 startup avviate; le fintech partecipanti hanno partecipato a 84 round di finanziamento, ricevendo fondi per oltre 350 milioni di euro. Si rivolge alle startup e scaleup capaci di collaborare e condurre progetti con clienti e partner. Ne sono un esempio alcuni progetti realizzati dalla compagnia spagnola Divilo, della quale Visa ha supportato la commercializzazione di Tap2Phone.
“Vogliamo contribuire allo sviluppo dell’ecosistema fintech italiano e favorirne l’espansione a livello internazionale”
In un programma di sei mesi, a partire da maggio, le realtà selezionate parteciperanno a sessioni di mentoring e incontreranno investitori e istituzioni e compagnie finanziarie interessate ai loro servizi. L’obiettivo è infatti accelerare il lancio del prodotto sul mercato. «Vogliamo contribuire allo sviluppo dell’ecosistema fintech italiano e favorirne l’espansione a livello internazionale», evidenzia Stefano Stoppani, Country Manager Italia di Visa. «Il nostro impegno è quello di offrire supporto e strumenti per la crescita delle aziende, attraverso nuovi prodotti e la collaborazione con partner locali e internazionali di Visa».
Le startup scelte saranno annunciate il 4 maggio e si focalizzeranno su cinque aree di applicazione. In primo luogo, nuove esperienze di pagamento, incluso smart contract, criptovalute, nft e open banking, e soluzioni per esercenti e Pmi. Altri ambiti al centro del programma sono inerenti alla digitalizzazione dei flussi di pagamento, allo sviluppo di tecnologie di pagamento o servizi improntati alla transizione a un’economia sostenibile – ad esempio, nel campo della mobilità urbana, dei versamenti statali e dei servizi per cittadini e turisti -, e alla finanza integrata. Quest’ultimo è un ramo che punta a unire strumenti finanziari e non e si applica al B2B e al B2C.
La collaborazione con Fintech District
Le novità non riguardano solo l’avvio in Italia di Visa Innovation Program. Sono passati poco più di due mesi da quando il gruppo annunciava una collaborazione con Fintech District, una community di riferimento per il panorama fintech del nostro Paese, in grado di coinvolgere oltre 200 delle circa 400 startup attive in questo ambito sul territorio nazionale. La partnership è nata per favorire lo sviluppo della prossima generazione di soluzioni di pagamento per consumatori e aziende.
«Lo scenario dei pagamenti è in continua evoluzione», sottolinea Eva Ruiz. Visa può contare su una rete di 14.800 istituzioni finanziarie e fintech in 200 Paesi e oltre 80 milioni di punti vendita. «La partnership con Fintech District ci permetterà di espandere ulteriormente il nostro network in Italia, offrendoci la possibilità di collaborare con molte realtà leader del panorama fintech italiano e di fare la nostra parte per contribuire alla crescita del settore».
A sottolineare l’importanza della collaborazione è anche Clelia Tosi, Head of Fintech District e già ospite in più occasioni di StartupItalia. L’organizzazione guidata da Tosi include più di 250 aziende fintech, alcune delle quali specializzate proprio nello sviluppo di nuovi modelli di pagamento. «Il dialogo con Visa darà un’ulteriore spinta al settore, per la creazione di soluzioni in grado di soddisfare le aspettative sempre più evolute dei consumatore», sostiene. «È un motivo di orgoglio continuare a crescere e attrarre partner internazionali di primo piano come Visa. Il nostro obiettivo è favorire il dialogo per la nascita di progetti di open innovation. La collaborazione tra fintech e incumbent si conferma la chiave per l’evoluzione dei servizi finanziari».
Visa e il fintech europeo
Per ripercorrere le varie tappe dell’impegno di Visa nei confronti del settore fintech, occorre fare un passo indietro. Oltre a Visa Innovation Program Europel’azienda ha infatti già avviato negli anni passati Fintech Fast Track, percorso che ha permesso a circa 100 startup europee di migliorare il servizio di pagamenti dei propri clienti e sperimentare nuove soluzioni in questa direzione.
L’iniziativa fa il paio con il programma Fintech Partner Connect, rivolto alle istituzioni finanziarie e agli esercenti, che possono accedere a una serie di funzioni avanzate, attraverso gli strumenti di Visa e dei suoi partner. Tra i partecipanti all’ultima edizione, anche Switcho, membro di Fintech District. Si tratta una società che ha sviluppato un’app per aiutare Pmi e professionisti ad analizzare le proprie spese, a partire dalle bollette dell’elettricità e del gas, e altre spese correnti, come telefonia, Internet e assicurazioni, aiutandoli a risparmiare.
“L’offerta di servizi finanziari non è più riservata solo alle entità regolamentate”
Come ha spiegato Ruiz, «l’offerta di servizi finanziari non è più riservata solo alle entità regolamentate». Questo, secondo la manager, è possibile «grazie al banking-as-a-service, che ha aperto nuove opportunità fintech, consentendo a soggetti diversi dalle istituzioni finanziarie di integrare la propria offerta con servizi come una carta o un conto bancario». O, ancora, «pagamenti istantanei o proposte di prestito migliorate grazie all’open banking».
La sostenibilità nel settore finanziario
Sul fronte della sostenibilità, Visa da tempo collabora con ecolytiq, il suo primo partner fintech. L’azienda ha sviluppato una soluzione definita come sustainability-as-a-service, in grado di analizzare i dati di pagamento in tempo reale per integrare ogni transazione con il calcolo individuale dell’impronta ambientale, come quella relativa alla CO2. Questo sistema è inoltre capace di suggerire azioni per compensare il proprio impatto sull’ambiente.
L’impegno della compagnia, specifica l’Head of Fintech Southern Europe di Visa, è comunque più ampio e guarda a tutti i settori verticali nel mondo del fintech, «tra cui criptovalute, buy now pay later, open banking e pagamenti B2B, non limitandoci all’emissione delle credenziali di pagamento, ma includendo anche l’abilitazione di soluzioni innovative nel campo dell’accettazione». Riassumendo, un lavoro continuo «per lo sviluppo e l’introduzione di nuovi metodi di pagamento che vadano ben oltre la carta di credito».
In collaborazione con Visa.
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