Da questo martedì iniziamo una nuova rubrica, Startup 4 Pets. Per la prima puntata focus sulle realtà che fanno matching tra famiglie in cerca di animali e cuccioli desiderosi di affetto
Oltre 3 milioni sono i cani e i gatti in cerca di casa secondo l’ultimo rapporto elaborato da LAV. Il randagismo non è soltanto un’emergenza etica ma porta con se un ingente costo per l’intera collettività. E oltre al fatto che non c’è nessuno che si prenda cura degli amici pelosi, questi possono rappresentare anche un problema di sicurezza e di igiene pubblica. Con questa nuova rubrica vogliamo approfondire il tema all’interno di un viaggio alla ricerca di startup e PMI che si occupano degli amici a quattro zampe. In questa prima puntata siamo andati alla scoperta di due realtà, Zampylife, startup innovativa di Edoardo Stoppa e Paolo Cereda, ed Empethy, fondata da Annamaria Barbaro e Lorenza Silvestri. Oltre a una serie di altre attività, queste due realtà si occupano anche di connettere tra loro centri di accoglienza e persone disposte ad adottare amici pelosi in cerca di casa. Ma prima di conoscerle nei dettagli, analizziamo meglio il quadro con un po’ di numeri.
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Randagismo: i dati italiani
Come anticipato, cani e gatti alla ricerca di un domicilio sono oltre 3 milioni. Il problema non è solo di natura etica, ma anche sanitaria, perché oltre ad aumentare la possibilità di trasmissione di malattie infettive, gli animali senza casa possono minacciare la biodiversità. Non trovando cibo, infatti, finiscono per predare animali selvatici, mutando l’ecosistema locale. Si pensi che ogni anno, sempre secondo quanto riferito da LAV, vengono spesi tra i 150 e 200 milioni di euro per il mantenimento di cani e gatti abbandonati in strutture dedicate come canili, gattili e rifugi. E tenendo conto che un cane resta in custodia mediamente per 7 anni, la spesa pubblica in quel lasso di tempo supera il miliardo.
Nonostante i numeri siano allarmanti, adottare rappresenta ancora una scelta di pochi. La mancanza di canali online dedicati e la carenza di informazioni rende la fase iniziale di ricerca molto complessa, scoraggiando anche le persone più motivate. Inoltre ci sono problemi di natura burocratica. «Essendo i database degli animali redatti su base regionale, qualora, ad esempio, si perdesse il proprio cane in Toscana ma l’animale fosse registrato in Lombardia, non se ne avrebbe notizia perchè c’è una lacuna di comunicazione tra i centri regionali», spiega Edoardo Stoppa a StartupItalia. Impegnato da oltre 20 anni nel raccontare il mondo che ruota attorno agli animali, Stoppa ha co-fondato Zampylife assieme a Paolo Cereda (CEO e co-fondatore di Trovaprezzi.it), a Stefano Bardini, imprenditore, e a Stefania Piazzo, giornalista professionista che ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le inchieste sugli animali.
Zampylife, l’app etica per animali
Lanciata con il patrocinio del Ministero della Salute e la partnership delle principali associazioni nazionali per la lotta al randagismo, Zampylife offre diversi servizi per prendersi cura a 360 gradi del proprio animale peloso e per cercare quello più adatto alle proprie esigenze. Ce la ha raccontata lo stesso Edoardo Stoppa: «Forniamo una serie di servizi che spaziano dalla possibilità di avere sempre a portata di mano i dati del proprio animale sino alla creazione di una sorta di tessera sanitaria sull’app che può essere condivisa con il veterinario. L’utente riceverà notifiche e alert nel momento in cui l’animale dovrà essere vaccinato oppure quando avrà bisogno di una visita». Ma non solo, perché con Zampylife si possono anche prenotare prestazioni di telemedicina con i veterinari che fanno parte del network. «Sarà sufficiente prenotare una videochiamata con un veterinario il quale darà indicazioni sullo stato di salute dell’animale e consiglierà come procedere: se sarà necessario presentarsi fisicamente in studio oppure se il tutto possa essere risolto a distanza e in quali modalità».
Oltre ad avere la possibilità di sottoscrivere una polizza sanitaria a condizioni vantaggiose, con Zampylife si può anche cercare il cane, gatto o qualsiasi altro animale sia registrato in piattaforma più adatto alle proprie esigenze. «Siamo collegati con i principali canili italiani – commenta Edoardo – La nostra è una piattaforma completamente user friendly che permette il contatto diretto con i volontari. In un anno tramite Zampylife abbiamo portato a termine intorno alle 400 adozioni, nella maggior parte si tratta di cani e gatti ma c’è anche un cavallo». Infine, una chat permette al padrone di potersi incontrare con altre persone che abbiano voglia di far socializzare il proprio amico peloso. «Si tratta di un servizio pensato per quegli animali più problematici che hanno problemi di socializzazione e potrebbero diventare potenzialmente pericolosi». Zampylife vuole diventare un portale web di riferimento per gli animali in Italia. «A un anno e mezzo dal lancio abbiamo registrato 270mila download e 170mila animali profilati – conclude Stoppa – Inoltre, a breve proporremo un ulteriore servizio di pet sitting. Al momento stiamo facendo on-boarding di pet sitter che metteranno a disposizione le proprie competenze ai nostri user. Siamo partiti dall’Italia ma prevediamo di scalare anche all’estero».
Empethy, matching in pochi click
Empethy, startup che ha partecipato al percorso di accelerazione con B4i – Bocconi for Innovation, offre un’innovativa soluzione tecnologica per facilitare le adozioni di cani e gatti e contrastare il fenomeno del randagismo. Alla guida ci sono due giovani imprenditrici under 30: Annamaria Barbaro e Lorenza Silvestri che quotidianamente lavorano per permettere agli utenti di trovare in maniera facile ed intuitiva l’animale più compatibile con le proprie esigenze e stile di vita e mettersi in contatto diretto con le associazioni: canili e rifugi. «Con l’obiettivo di velocizzare e automatizzare il processo, Empethy aiuta in pochi click a trovare un cane o un gatto compatibile con le proprie esigenze, il proprio carattere e stile di vita», commenta Annamaria.
Nel settembre 2021 è stata lanciata la prima versione della piattaforma e in soli 12 mesi è riuscita a coinvolgere oltre 500 canili, rifugi e associazioni in tutta Italia, a veicolare più di 2500 adozioni e stringere le prime collaborazioni con aziende che vogliono misurare e comunicare il loro impegno sociale verso la promozione delle adozioni responsabili. «Sulla piattaforma forniamo una scheda tecnica dove chiediamo informazioni di tipo anagrafico, comportamentale e sanitario dell’animale – racconta Annamaria – Dopo aver compilato il modulo di preaffido, questo arriva nelle mani delle associazioni iscritte che ne vagliano l’idoneità». Empethy calcola il livello di compatibilità per suggerire, quindi, l’animale più idoneo sulla base dei tratti della personalità e dello stile di vita. Tra le prime aziende sostenitrici del progetto c’è Italo, che ha messo a disposizione dei biglietti gratuiti per i volontari che portano un animale adottato nella sua nuova famiglia e, di recente, il portale è stato aperto anche ai comuni. «Abbiamo iniziato a chiudere i primi contratti con le aziende che vogliono entrare nel programma di adozione a distanza di cani e gatti – commenta Annamaria – In pratica, l’azienda sceglie il rifugio da supportare in base alle sue esigenze e avrà la possibilità di migliorare anche il coinvolgimento dei dipendenti. Inoltre, con il nuovo servizio di consulenza pre e post affido vogliamo accompagnare le persone sia nella scelta dell’animale che nell’accoglierlo al meglio, verso un’adozione sempre più consapevole».