Alessandra Massaro, CEO dell’azienda, ha definito la sua una challenger company, che “sta cercando di realizzare qualcosa di mai tentato prima d’ora, sia come concept, sia come modalità e modello di business”. La startup ha fatto parte dello StartupItalia Village all’Università Bocconi
Durante la pandemia, nel periodo del lockdown, si sperimentavano alcuni aspetti di quel processo di digitalizzazione che oggi sta cambiando molte aziende e, in diversi settori, il modo di lavorare. A Milano, in quei mesi del 2021, nasceva da un gruppo di imprenditori l’idea di Futurea, un’azienda dedicata all’innovazione delle piccole e medie imprese italiane. La soluzione offerta viene definito startup as a service, o Suaas: “un servizio di startup chiavi in mano, con cui aiutiamo le Pmi, anche tradizionali, a crescere tramite l’innovazione”, spiega Alessandra Massaro, CEO della società con sedi nel capoluogo lombardo e a Catania e presente allo StartupItalia Village durante #SIOS22 Winter Edition.
Futurea offre diversi tipi di servizi, fra i quali un programma di investimento personalizzato in vari settori, dal fintech, all’economia circolare, fino alla cybersecurity, e Futura Seed, ossia un incubatore dedicato alle imprese in fase embrionale. Inoltre, il servizio Startup as a Service, un percorso quinquennale che accompagna gli imprenditori dalla fase di progettazione fino all’eventuale quotazione in borsa, aiuta le pmi a innovarsi e a ottenere maggiori entrate, tramite la creazione e la gestione di una nuova startup. Tra le definizioni possibili, Massaro preferisce quella di challenger company, poiché, racconta, “stiamo cercando di realizzare qualcosa di mai tentato prima d’ora. Sia come concept, sia come modalità e come modello di business”.
Team e iniziativa, Alessandra Massaro racconta i segreti di Futurea
Quando nasce il vostro progetto e da dove ha origine l’idea?
Futurea nasce nel periodo del covid, durante il lockdown. L’Italia era in crisi e abbiamo deciso di dare il nostro contributo per aiutare il Paese nella fase della ripartenza. Abbiamo quindi costruito un servizio particolare, dedicato al mondo delle piccole e medie imprese, che abbiamo chiamato Startup as a service, Suaas. Un servizio di startup chiavi in mano, con cui aiutiamo le pmi, anche tradizionali, a crescere tramite l’innovazione.
Da chi è composto il vostro team e quali sono le competenze più richieste nella vostra attività?
Il team di cofondatori è composto da quattro persone. Non siamo un first time team, abbiamo già partecipato a una precedente esperienza di startup. Siamo i fondatori di una delle principali piattaforme di equity crowdfunding in Italia, oggi partecipata da un importante banca italiana. Siamo coadiuvati da un team di una decina di dipendenti e collaboratori e supportati da altrettanti investitori informali, business angels che hanno creduto nel progetto. I profili che ricerchiamo dipendono dal progetto che ci commissiona la pmi cliente, ma di norma le figure principali sono sviluppatori front e back end, project manager, business developer e specialisti marketing.
“Costruiamo un progetto di startup cucito sulle esigenze del cliente e gestiamo l’azienda per 36 / 60 mesi”
Quale pensate sia la caratteristica in grado di distinguere il vostro progetto da realtà simili o competitor?
Le principali caratteristiche distintive sono due: il team e il servizio in sé. Dal punto di vista della squadra, abbiamo già dimostrato di essere vincenti in passato, in un settore regolamentato e competitivo. Abbiamo maturato esperienza nell’ecosistema italiano dell’innovazione, supportando centinaia di startup e raccogliendo decine di milioni di euro di capitale di rischio. In più, l’iniziativa è sui generis. Siamo, in sostanza, il primo venture builder conto terzi al mondo. Costruiamo un progetto di startup cucito sulle esigenze del cliente, gestiamo l’azienda per un periodo di norma compreso fra i 36 e i 60 mesi e alla fine chiediamo una performance fee sul valore che generiamo. In questo senso, definiamo Futurea una challenger company, poiché stiamo cercando di realizzare qualcosa di mai tentato prima d’ora. Sia come concept, sia come modalità e modello di business.
“Stiamo lanciando Futurea Capital, un veicolo di investimento per aziende ad alto potenziale”
Sul lato economico e di investimenti, a che punto è la vostra realtà? Ci sono novità in arrivo, sotto l’aspetto imprenditoriale o quello finanziario?
Il 2022 è stato il primo anno per Futurea, un anno molto intenso per noi. Siamo cresciuti fin dall’inizio, sia come team, sia sotto il profilo dell’interesse generato nei confronti del mercato. Stiamo seguendo diversi progetti di startup con conto di pmi clienti, dal proptech al wealth management, dall’agritech ai payment, fino al metaverso. Il nostro lavoro è sempre basato su criteri di sostenibilità ambientale. I progetti di Futurea nascono in linea con i criteri Esg, grazie a un modello brevettato, chiamato Youcircle. Il 2023 sarà l’anno in cui estenderemo il servizio di Suaas agli investitori. Stiamo lanciando un veicolo di investimento, Futurea Capital, con cui daremo la possibilità a investitori sofisticati di finanziare aziende ad alto potenziale, secondo logiche nuove, improntate a principi di trasparenza e sostenibilità.
Quali aspetti avete colto dalla partecipazione allo StartupItalia Village, in occasione di #SIOS22 Winter Edition?
Ci interessa sempre studiare il più da vicino possibile l’ecosistema italiano dell’innovazione. Trend, nuovi modelli, persone e aziende. SIOS è ormai da anni l’evento in cui si concentra tutto il mondo startup e rappresenta quindi una potente lente di ingrandimento sullo stato dell’arte e di salute del nostro mondo.