Il Chairman e General Partner di Primo Ventures ha commentato i dati del paper appena pubblicato da StartupItalia. «Porteranno un’attenzione internazionale»
Oggi, giovedì 30 giugno, torna lo StartupItalia Open Summit. Il SIOS22 Summer Edition sarà in diretta da Firenze e in streaming per il nuovo appuntamento dedicato all’ecosistema dell’innovazione. Tra i contenuti che abbiamo realizzato per aggiornare lo stato di crescita delle startup italiane, abbiamo appena rilasciato il paper sul primo semestre 2022, con dati su round conclusi e numero di operazioni, stato del crowdfunding e molto altro. Abbiamo raccolto il commento di alcuni esperti del settore, tra cui Gianluca Dettori, Chairman e General Partner di Primo Ventures.
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Nel primo semestre del 2022 abbiamo sfiorato il miliardo di euro di finanziamenti. In tutto il 2021 ne erano stati investiti complessivamente quasi 1,4 miliardi. Come vede in questo momento l’ecosistema startup italiano?
Gianluca Dettori: «Lo vedo bene, si sta sviluppando continuamente. Questi numeri sono confortanti. Vedremo come finirà il 2022. Negli ultimi 2-3 anni il Venture Capital ha cambiato il mercato, garantendo un salto di scala. Oggi ci sono tanti fondi attivi in Italia, operativi, che fanno investimenti. Questo era quello che mancava. C’era sì un ecosistema, ma non era ancora maturo. Il mercato sta funzionando bene anche rispetto al contesto internazionale».
Cosa serve per attrarre capitali e rendere l’Italia ancora più competitiva?
Gianluca Dettori: «Io credo che dobbiamo continuare a far quel che stiamo facendo, con maggiore intensità. I risultati verrano da soli. Possiamo generare dei campioni, che magari porteranno un’attenzione internazionale. In Spagna diversi fondi stanno pensando di aprire in Italia, lo stesso dalla Germania».
Su quali comparti merceologici si punterà maggiormente nei prossimi anni?
Gianluca Dettori: «I settori sono sempre gli stessi, come il digitale e le scienze della vita. Se ne è aggiunto un altro, quello climatico, dove l’Italia può dire tanto. C’è poi il biotech, su cui siamo molto forti a livello di capacità. In Italia la tecnologia spinta ha grosse potenzialità. Questo perché abbiamo un’infrastruttura accademica molto forte. Nei prossimi anni vedremo tecnologie non banali che nasceranno nell’ambito deeptech. È un lavoro che richiede tempo e dedizione».
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Parliamo di equity crowdfunding. Nella prima parte del 2021 la raccolta complessiva era stata di 48 milioni di euro con 72 operazioni, quest’anno le campagne di equity chiuse per le startup innovative sono state 38 per un ammontare di 18,6 milioni di euro. Come interpreta questo dato?
Gianluca Dettori: «L’Italia è stata tra le prime a sperimentare l’equity crowdfunding. Guardando alle campagne è un modello che funziona bene nelle fasi seed. Nei mercati più evoluti il crowdfunding è stato accompagnato da un ripensamento dei mercati. In Italia si sta affermando il crowdfunding immobiliare. Dunque vale la pena continuare a sperimentare».