Nuova tappa del nostro Viaggio in Italia. Le 150 startup del distretto milanese sono solo l’inizio: in programma hub a Londra, Parigi, Boston e Singapore. Intervista al presidente Boralevi, tra gli speaker di SIOS23 il 21 dicembre. «Al MIND i progetti innovativi trovano un luogo fisico che fa da rampa di lancio»
Anche Tommaso Boralevi sarà con noi al SIOS23 Winter Edition, che torna giovedì 21 dicembre a Milano nel prestigioso Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. Vieni ad ascoltarlo dal vivo e iscriviti qui all’evento. Scopri qui gli speaker e il programma.
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Il consueto appuntamento del giovedì con il nostro Viaggio in Italia questa settimana tocca il cuore tech di Milano. Siamo nell’ex area Expo, alla scoperta del Federated Innovation @MIND, una realtà che dal 2021 grazie a una community che nell’intero ecosistema di MIND conta mille startup, oltre al contributo di soggetti pubblici e privati, ha saputo guidare l’innovazione verso nuovi orizzonti, pensando in grande. Oggi quell’ecosistema che punta sull’eccellenza in settori come quelli dell’Agrifood Tech & Wellness, delle Life Sciences & Healthcare, del Retail tech; del Fintech, del Proptech & Smart Spaces, della Security&Defense, del Construction Tech, della Urban Digital Tech, del Greentech & Circular Economy, della Mobility&Logistics, dell’Energy e del Design, Fashion & Culture Tech, guarda oltre. E la partita si gioca, soprattutto, sull’intelligenza artificiale e sulla DNA Economy. Quest’ultimo è un settore per adesso semisconosciuto ma, a detta del presidente di Federated Innovation @MIND, Tommaso Boralevi, riserverà grandi sorprese. Ma partiamo dall’inizio.
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Quando e come è nato il centro
Nel 2021, all’interno di MIND Milano Innovation District, ha preso forma Federated Innovation @MIND, concepito come un progetto innovativo che riunisce le aziende che intendono collaborare in un ambiente comune per accelerare l’innovazione. Più concretamente, nel distretto si mettono in atto e si testano idee di nuovi prodotti, processi e servizi che contribuiscono al rilancio economico del Paese. Promosso da Lendlease, responsabile della progettazione e dello sviluppo privato di MIND, con il contributo di Cariplo Factory, il modello, nel rispetto delle normative antitrust, intende andare oltre l’open innovation e l’innovazione proprietaria, nell’ottica di raccogliere nuove idee, progetti e visioni, svilupparle in maniera rapida e lineare con modalità operative e procedure predefinite, al fine di metterle a disposizione di tutti, agendo da “sviluppatore dell’innovazione”. «Dopo avere messo a punto i prodotti di interesse, studiamo come risponde il mercato – spiega il presidente Boralevi – In Federated Innovation @MIND abbiamo creato una rete di persone che nasce da un lavoro di cura della community: questo permette di avere le persone giuste che parlano con le persone giuste per velocizzare il processo di innovazione».
Le startup del MIND
All’interno del distretto, la community di startup che lo compone ruota attorno a 12 aree tematiche centrali: Agrifood Tech & Wellness, Life Sciences & Healthcare, Retail tech, Fintech, Proptech & Smart Spaces, Security&Defense, Construction Tech, Urban Digital Tech, Greentech & Circular Economy, Mobility&Logistics, Energy e Design, Fashion & Culture Tech. «Siamo partiti con oltre 100 progetti seguendo come esempio il modello israeliano della founders alliance, con grandi aziende che hanno voluto unirsi all’interno di una società – prosegue il presidente – Da quelle aree tematiche adesso guardiamo anche al mondo dell’intelligenza artificiale e del futuro della medicina. All’interno del distretto è già presente un centro di ricerca sulla genomica e i big data, in collaborazione con l’Università di Milano. Ma al di là dei casi specifici, la vera innovazione è essere stati capaci di riunire oltre 70mila persone in un chilometro quadrato, in una sorta di città del futuro».
E nel futuro del distretto, il focus sarà sempre più orientato sull’AI e la DNA Economy. «Quest’ultimo tema, in particolar modo, è particolarmente interessante se pensiamo che tra 10 anni le macchinette del caffè sapranno riconoscere il DNA e tareranno nuovi prodotti sulla base della personalizzazione», spiega Boralevi.
Il futuro è a Rho
Situato all’interno dell’ex area Expo, la sua posizione strategica, a cavallo tra il comune di Rho e quello di Milano, per il distretto gioca un ruolo cruciale. «Abbiamo lavorato su due direttrici: quella fisica e quella digitale – prosegue il presidente – Anche grazie a una serie di accordi stipulati con le istituzioni pubbliche che in Federated Innovation @MIND giocano un ruolo di player amministrativo. Qui i nostri progetti innovativi trovano un luogo fisico già urbanizzato e predisposto alla crescita del potenziale innovativo, proiettato sempre all’esterno con numerosi progetti a carattere internazionale». Il presidente racconta anche di realtà estere che proprio a Rho sono arrivate a sperimentare i propri progetti. «Qui una startup tedesca che si occupa di e-bike a guida autonoma ha sperimentato il proprio modello perché a Berlino non riusciva ad ottenere la concessione – racconta – Adesso è tra le nostre accelerate ed è entrata a far parte del nostro network che solo in Federated Innovation @MIND conta 150 startup». La vicinanza all’aeroporto di Malpensa ha anche contribuito all’espansione del network. «Ci sono player come Kilometro Rosso (di cui vi avevamo già parlato qui ndr) che hanno deciso di prendere parte al nostro ecosistema e ne andiamo molto fieri», afferma il presidente.
Pensare in grande
«Guardiamo sempre al distretto in un’ottica globale – prosegue il presidente – E traiamo vantaggio dal fatto che vicino a noi, da un punto di vista geografico, ci sia la Svizzera, eccellenza mondiale in tema di innovazione. Proprio con importanti gruppi svizzeri abbiamo già concluso accordi che permettono di accelerare la rete di networking in un rapporto sinergico di alto prestigio». Federated Innovation @MIND ha anche stretto rapporti con altri distretti di eccellenza lombardi e italiani, come quelli di Como e Trieste. «Il nostro obiettivo è fare del MIND un trampolino di lancio internazionale, e per questo siamo partiti da Milano – conclude il presidente – Vogliamo essere una sorta di collante che lavora per creare densità all’interno di un ecosistema di un migliaio di aziende. Adesso puntiamo ancora più in alto, guardando non solo all’Europa, ma anche al resto del mondo». Nel prossimo futuro del distretto c’è, infatti, l’apertura di nuovi hub a Londra, Parigi, Boston e Singapore. «Servirà un altro triennio per costruire questo nuovo ecosistema allargato, ma sono sicuro che ci porterà grandi soddisfazioni», conclude Boralevi.