Nuova puntata della nostra rubrica Viaggio in Italia. Con una dotazione di 4 milioni e mezzo di euro l’acceleratore Argo, nato su iniziativa di CDP Venture Capital insieme al Ministero del Turismo, punta a investire su 30 giovani realtà nei prossimi tre anni
Questa volta il nostro Viaggio in Italia fa tappa in quella che viene considerata da tanti la città più bella al mondo: Venezia. Siamo sull’isola della Giudecca, nella laguna veneta: luogo di artisti, chiese, cultura e tradizioni. Tra edifici che raccontano di un passato lussuoso ma anche produttivo, nell’ex complesso industriale Herion oggi c’è Argo, acceleratore della Rete Nazionale CDP che ha un obiettivo ben preciso: innovare il turismo. Il settore traina il nostro Paese, considerato il quinto al mondo per entrate provenienti dall’indotto di questo comparto (preceduto da Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Francia secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia). Nato su iniziativa di CDP Venture Capital insieme al Ministero del Turismo, Argo ha presentato le sette startup che hanno concluso la prima edizione del percorso di accelerazione. Lavorano su temi differenti ma sono accumunate da un unico obiettivo: rendere sempre più innovativi i servizi offerti ai visitatori. Qui abbiamo incontrato Antonella Zullo, Head of Innovation & Corporate Venturing di LVenture Group, che ci ha raccontato nel dettaglio l’operatività e la concretezza delle soluzioni che qui nascono e prendono forma per approdare sul mercato.
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Dalla laguna ai mercati
Un telepass per tracciare ingressi e uscite delle imbarcazioni dai porti, una piattaforma per avventure sportive, un servizio di trasporto aereo privato in stile Uber, un’app che permette di scegliere esperienze outdoor a diretto contatto con la natura sono alcune delle idee che in Argo hanno preso vita e che hanno ricevuto un investimento pre-seed da parte di CDP Venture Capital e LVenture Group. Cinque di queste hanno ottenuto un ulteriore contributo a fondo perduto erogato dal Ministero del Turismo. «Con una dotazione di 4 milioni e mezzo di euro, vogliamo formare 30 startup in 3 anni – racconta Antonella – Argo è il primo programma di accelerazione che, oltre alla partecipazione di venture e corporate partner, vanta il contributo da parte del ministero del Turismo». Nell’ex fabbrica di maglieria dei fratelli Herion, in un edificio di più di 200 metri quadrati, oggi una comunità di giovani talenti e startup nazionali e internazionali guardano al futuro. L’acceleratore è gestito da LVenture Group e VeniSIA (Università Ca’ Foscari Venezia) ed è sostenuto dai main partner Intesa Sanpaolo, Intesa Sanpaolo Innovation Center, dal corporate partner Human Company e dal partner tecnico Scuola Italiana di Ospitalità.
«Il nostro obiettivo è quello di creare attorno a queste realtà un ecosistema di stakeholder che spazia dalle corporate alle istituzioni e che coinvolge startup e players così come gli operatori tecnici, che sono anche gli investitori – racconta Antonella – Si tratta di ecosistemi fatti dagli stessi giocatori: le corporate hanno necessità di fare innovazione con le startup che lavorano nel mondo del turismo. E mentre alcune corporate fanno fatica a rispondere a determinate esigenze, l’acceleratore permette di innovare velocemente».
Le startup di Argo
Tra le sette startup che hanno concluso il percorso di accelerazione di cinque mesi ci sono: Smartway, una piattaforma che consente alle aziende di gestire gli off-site per i dipendenti in borghi iconici, con l’obiettivo di coniugare l’incremento della produttività dei team e lo sviluppo locale massimizzando l’impatto sociale; Ulisses, un software gestionale che permette di tracciare ingressi ed uscite dai porti, semplificando la burocrazia e risolvendo i problemi legati al censimento dei diportisti; Skycab, piattaforma che consente di prenotare voli privati per medie e piccole tratte, anche non coperte dai voli di linea, con costi 10 volti più bassi; Mapo Tapo, una piattaforma web dove le guide di avventure sportive certificate possono digitalizzare le loro operazioni e raccogliere e gestire le prenotazioni; Tela, software di gestione verticale che permette l’integrazione in un’unica piattaforma di tutte le operazioni di gestione di un museo; WeforGuest, per la gestione dei servizi legati al mondo dell’Hospitality come il CRM, l’automazione e la gestione dei flussi di lavoro, i programmi fedeltà e di gestione dei ricavi, e Friland, piattaforma online che offre soluzioni di soggiorno ed esperienze locali in luoghi a contatto con la natura.
«Abbiamo selezionato questi team sulla base delle esigenze delle corporate e dei partner – racconta Antonella – E non è un caso se l’acceleratore si trova a Venezia, così bella e affascinante che rischia di diventare vittima del turismo di massa». Le startup, secondo l’Head of Innovation & Corporate Venturing di Argo, hanno già regalato grandi soddisfazioni. «Abbiamo notato un forte aumento dei ricavi nelle imprese, alcune hanno iniziato a fare fundraising e a raccogliere i capitali necessari nelle fasi seed – racconta Antonella – Tutte si trovano in uno stato di maturità abbastanza avanzata e due di queste stanno completando dei round seed».
Aspettative e progetti futuri
Post pandemia non è cambiato soltanto il modo di viaggiare e le preferenze turistiche, ma le stesse aspettative dei clienti si sono evolute. Ci si aspetta servizi sempre più digitali attenti alle singole esigenze, nella direzione della personalizzazione. «Oggi sono diventate mete turistiche anche destinazioni più rurali e meno battute – spiega Antonella – E così anche piccoli borghi si sono ritrovati a dover gestire una mole di turisti inaspettata. Questo, a volte, ha comportato problemi gestionali. Ma se il turista è sempre più attento e curioso a mete poco conosciute, allo stesso tempo ha alzato l’attenzione verso le tematiche della sostenibilità e dell’inclusione. Si richiede, dunque, un tipo di servizio attento alla sicurezza e alla salute, personalizzato e facilmente fruibile».
E proprio in questo contesto, le startup che lavorano nel settore dell’AI, dei dati e della realtà aumentata abilitano i visitatori alla ricerca di strumenti tailor-made. «Nelle prossime call, i parametri di azione saranno sempre più definiti, anche in funzione delle necessità dei partner – conclude Antonella – Crediamo davvero che questo acceleratore possa apportare un cambiamento positivo nel settore turistico rendendolo sempre più innovativo. Ci abbiamo investito – e continueremo a investirci – molto».