Analisi delle conversazioni sul web dei leader politici con gli algoritmi di Kpi6: nessuno parla della digitalizzazione, ma tutti parlano degli avversari. L’innovazione copre appena lo 0,63% dei contenuti totali pubblicato in rete, ossia appena 14 tweet, nove dei quali di Carlo Calenda, sul provvedimento Industria 4.0
Quando si parla di innovazione e digitale nell’attuale campagna elettorale, da parte delle forze politiche? Quasi mai. Quando si parla, invece, degli avversari, per attaccarli? Quasi sempre. Una sintesi netta, brutale persino, ma chiara e oggettiva. Nessuno parla della digitalizzazione.
Leggi anche: #ITALIA2022 | Dattoli: “Alla politica chiedo stabilità. Su innovazione siamo ancora paese in via di sviluppo”
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6 abbiamo analizzato le conversazioni negli ultimi 30 giorni sul web, dei leader e delle principali forze politiche, in previsione delle prossime elezioni del 25 settembre, monitorando un tema specifico: l’innovazione. Fino ad ora di intelligenza artificiale, algoritmi, IoT, digitalizzazione, e di tutti i processi complessi che governano la necessaria trasformazione digitale del Paese, non ne parla praticamente nessuno.
“I temi dell’innovazione coprono meno dell’1% delle conversazioni, in rete. Il digitale è il grande assente nella campagna elettorale”
L’innovazione copre appena lo 0,63% dei contenuti totali pubblicato in rete, ossia appena 14 tweet, nove dei quali di Carlo Calenda, parlando del provvedimento Industria 4.0.
La personalizzazione della politica italiana, fenomeno ormai consolidato da diversi anni, ha innescato una spinta molto forte dei leader, alla ricerca di una strategia di comunicazione prevalentemente oppositiva, contro qualcosa e qualcuno. Non è un caso, infatti che nei post dei politici, gli avversari sono i più menzionati: circa la metà dei post sui social media menziona il principale esponente dello schieramento antagonista. Al netto degli attacchi, il tema, invece, maggiormente presente è quello economico, con un focus sul caro bollette e prezzo del gas.
“Gli avversari sono il vero obiettivo: la metà dei post menziona gli esponenti degli schieramenti antagonisti”
Allargando l’analisi ad un macro argomento che contiene al suo interno la digitalizzazione e l’innovazione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 1 – PNRR), le evidenze sono sono più confortanti: le discussioni su PNRR crescono considerevolmente, con un tasso di interazione pari allo 0,7% (alto rispetto alla media). I partiti pubblicano i contenuti sulla destinazione dei fondi del PNRR e sul rispetto degli obiettivi entro il 2022, nelle seguenti proporzioni: Forza Italia (26%), Partito Democratico (21%), Italia Viva (15%), Lega (12%), Fratelli d’Italia (8%), Più Europa (7%), M5S (7%), Azione (5%). Dopo le elezioni del 25 settembre, infatti, dovrebbe arrivare la valutazione finale della Commissione europea sulla richiesta italiana della seconda tranche da 21 miliardi. Il 29 giugno il Governo aveva inoltrato la domanda di accesso alle risorse europee, avendo raggiunto tutti i 45 obiettivi previsti per la prima metà del 2022.
Nessuno parla della digitalizzazione nelle conversazioni e nelle proposte politiche, ma non compaiono nemmeno nelle parole più usate: “Pronti” di Fratelli d’Italia, “Scegli” per il Pd, “Credo” per la Lega, “Dalla parte giusta” per il Movimento 5 stelle e “L’Italia sul serio” di Azione. La parola “Sinistra” è utilizzatissima da Giorgia Meloni – la conferma che il vero oggetto delle campagne elettorali sono gli avversari, prima di tutto – mentre Matteo Salvini pubblica numerosi contenuti sulla “sicurezza” insistendo su “immigrazione”, “sbarchi”, “clandestini”. Anche Enrico Letta si riferisce spesso all’avversario, con “Destra” e “Meloni”, mentre “scuola”, “giovani” e “diritti”, “cittadini” e “famiglie” sono i focus tematici principali di Giuseppe Conte. “Agenda Draghi” è il contenuto più presente nella comunicazione online di Carlo Calenda.