Secondo il report di Italian Tech Alliance e Bizplace, nel 2022 sono cresciuti i progetti finanziati in ambito Digital, Tech e Lifestyle e, in generale, i round di Serie A
L’equity crowdfunding in Italia tra il 2014 e il 2020 ha disatteso le previsioni di crescita del 62% mentre il venture capital vale il 10% degli investimenti nel 2023. I dati emergono dal Report sulle performance delle emittenti di equity crowdfunding in Italia realizzato da Italian Tech Alliance e Bizplace e prende in esame il mercato dell’Equity Crowdfunding in Italia, dei suoi principali operatori e delle oltre 840 emittenti che hanno realizzato una campagna di finanziamento dal 2014 a oggi mettendo a confronto le performance economico-finanziarie delle stesse a tre anni di distanza dalla raccolta.
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I risultati del report
Nonostante le emittenti di equity crowdfunding abbiano disatteso le previsioni di crescita, il 27% di queste risulta, tra il 2014 e il 2020, in crescita in termini di ricavi e marginalità. Inoltre, di queste, il 48% (pari al 13% del totale) si è quotata in Borsa o è stata oggetto di operazioni di M&A. Dal report emerge che le startup che raccolgono un round Pre-Seed o un Seed tramite equity crowdfunding stimano di triplicare i livelli di fatturato rispetto al primo anno previsionale e di raddoppiare tra il secondo e il terzo anno dal lancio della campagna. Invece, le startup che raccolgono un Series A tramite ECF, stimano una crescita media del fatturato sui tre anni del +66% l’anno. Si assiste a una crescita media dei ricavi piuttosto sostenuta, seppur lontana, rispetto dalla media delle previsioni (Pre-seed 22% vs 157% previsto; Seed 37% vs 149% previsto; Series A 35% vs 66% previsto). In termini di settori, le previsioni di crescita annua dei ricavi variano tra il +55% dell’Education & HR al +196% del settore Digital, con Lifestyle e Smart City che prevedono un +179%. Le previsioni sull’EBITDA sono in media positive per tutti i settori a partire dal secondo anno previsionale. I risultati effettivi a distanza di tre anni dalla raccolta testimoniano, però, uno scenario molto diverso rispetto a quello ipotizzato dalle aziende al momento della stessa. In particolare, le società operanti nei settori Life Sciences e Software hanno sperimentato una flessione del fatturato tra il secondo e il terzo anno dopo la raccolta. A crescere maggiormente nel medesimo periodo in termini di ricavi risultano, invece, essere state le società operanti nei settori Fintech, Media e Lifestyle con un tasso di crescita annua rispettivamente pari al 120%, 100%, 72%. Il Break-Even-Point risulta, in media, raggiunto al terzo anno solo dalle società operanti nei settori del Fintech e del Media. In generale, si osserva una scarsa capacità previsionale da parte delle emittenti, con un discostamento mediano rispetto alle proiezioni di fatturato ad un anno dalla raccolta del -62%. Dato che, tuttavia, è in miglioramento rispetto al -79% osservato nel periodo di riferimento precedente 2014-2019.
Equity crowdfunding per le imprese
Guardando alle imprese, considerando i primi round, nel medesimo arco temporale tra gennaio 2014 e dicembre 2020, emerge come l’ecosistema, nonostante la giovane età, sia stato già caratterizzato da diverse storie di successo, con società di vari settori ed emittenti che hanno raggiunto performance economico-finanziarie di primo piano e in alcuni casi (pari al 13,2% del totale vs 8.4% risultante dalla precedente analisi) sono andate incontro a processi di acquisizione da parte di altri grandi operatori del proprio settore di riferimento o si sono quotate in Borsa. Un 14% delle emittenti è cresciuta in termini di ricavi post operazione di aumento di capitale tramite ECF e, di queste, un 60% è cresciuto con tassi di crescita superiori al 20% anno su anno e ha raggiunto la profittabilità nei tre anni successivi alla raccolta. Un 16,5% del totale delle emittenti degli anni considerati risulta aver messo la società in liquidazione e un 15,4%, a tre anni dalla raccolta, ha visto decrescere i suoi ricavi rispetto all’anno dell’operazione di aumento di capitale tramite ECF e, a tre anni da quell’operazione, risulta avere un EBITDA negativo. Limitando l’analisi al solo 2022 si osserva una crescita significativa dei progetti finanziati in ambito Digital, Tech e Lifestyle e in generale dei round Series A sul totale delle nuove raccolte. I round Seed continuano a rappresentare una quota prevalente del totale degli investimenti effettuati tramite ECF, pari al 46% per una media per operazione pari a 419mila euro.