I dati ripresi dall’ultima edizione dell’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital. Guida il settore software, seguito da deeptech e smart city
Gli oltre 300 milioni di euro investiti in startup in Italia nel terzo trimestre (Q3) del 2023 segnano un +14% nella raccolta di capitale di rischio rispetto al trimestre precedente. Nello stesso periodo si sono registrati 65 round, (di cui 14 Serie A e 6 Serie B) e 11 exit, con Bending Spoons che ha chiuso l’operazione più importante (100 milioni). I numeri sono stati elaborati nella settima edizione dell’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Capital in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del Venture Capital. Passiamo in rassegna le cifre che fotografano l’ecosistema in un momento non facile per chi fa impresa innovativa.
In testa alla classifica dei top deal del Q3 2023 c’è la già citata Bending Spoons, seguita da Arduino (Serie B da 20 milioni), Leaf Space (Serie B da 20 milioni), Homepal, (Serie B da 15 milioni), Cleafy (Serie A da 10 milioni) e da E-Gap (Serie A da 10 milioni). Se guardiamo alle exit nel Q3 2023 se ne sono registrate 11, tutte tramite M&A, e la maggior parte (4) relativa al settore software. In merito proprio ai settori vediamo quali sono quelli che hanno attirato il maggior volume di investimenti: guida il software (118 milioni di euro), seguito da deeptech (66 milioni) e smart city (62 milioni). Nel Q3 2023 Pre-seed e Seed si sono confermati i tagli di round più frequenti (65%), mentre i Serie B+ risultano la tipologia più rilevante per ammontare (64%).
Come ripetono spesso i venture capitalist che intervistiamo qualsiasi ecosistema dell’innovazione procede per cicli e al momento siamo in una fase di cautela e maggiore incertezza. Da questo punto di vista è utile il confronto con l’Europa: nel terzo trimestre 2023 in Europa è stata registrata una raccolta di 15,8 miliardi di euro (+6% rispetto al precedente) con un numero di round stimato superiore a 2.200 (-21%). Nel 2023 si sta registrando inoltre un calo nel numero di round rispetto agli ultimi due anni, accompagnato da una proporzionale riduzione dell’ammontare investito.
«Il mercato italiano del VC ha bisogno di essere sostenuto nel suo consolidamento, e questo può essere possibile solo con un cambio di paradigma, incrementando il coinvolgimento e la partecipazione di quei soggetti come gli investitori istituzionali e corporate, che in questi anni hanno dato segnali positivi ma che possono accrescere la propria presenza nel settore e rappresentare la vera chiave di volta per la crescita dell’ecosistema», ha commentato Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance.