Tra gli investitori della società c’è anche Savvy Games Group, di proprietà del governo saudita. Nel 2022 l’azienda ha acquisito 20 studi di sviluppo
Dopo il fallimento di una partnerhship da 2 miliardi di dollari, sfumata all’ultimo minuto (non è noto il nome della controparte), la software house svedese Embracer continua a vivere un periodo delicato. Nelle scorse ora la società ha infatti comunicato che darà il via a una serie di tagli sia sui costi sia sugli investimenti.
Come si legge su Reuters, le spese in conto capitale diminuiranno di 269 milioni di dollari. Stiamo parlando di una realtà di primo piano nell’ecosistema gaming internazionale: Embracer è l’editore di IP come Tomb Raider, videogioco sul quale è in cantiere un progetto per tornare sul mercato con un nuovo titolo.
Non è chiaro se la situazione economica della software house andrà a ritardare o ridimensionare i progetti sul nuovo Tomb Raider. E dire che nel 2022 la società si è distinta per una campagna acquisti a dir poco aggressiva, aggiudicandosi 20 studi di sviluppo per un valore complessivo di 1 miliardo di dollari. Tra i suoi investitori compare anche Savvy Games Group, di proprietà del governo saudita e destinato a giocare un ruolo centrale nel mercato.
Sulla stampa per il momento non si parla di licenziamenti in Embracer, anche se di fronte a un ridimensionamento simile è ragionevole aspettarsi che possa avvenire presto anche una riorganizzazione aziendale. Se vi interessa il tema dei layoff nel panorama tech qui trovate il nostro dossier in cui abbiamo analizzato il fenomeno tra Stati Uniti ed Europa.