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Sono Golee, ISAAC, Krill Design e MgShell. Abbiamo intervistato i Ceo e founder
Come aveva spiegato Sergio Rossi, Vice Segretario generale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, il concetto di “oltrepassare il ponte” è strettamente collegato alla vita di una startup. Passato il tempo di sviluppo di un’idea e la maturazione di un prototipo, è infatti necessario consolidarsi e scalare per potere operare sui mercati internazionali. È con questo approccio che è nata Cross the Bridge, l’iniziativa di Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi in collaborazione con il Politecnico di Milano, per sostenere startup e giovani imprese innovative. Su StartupItalia abbiamo già avuto modo di conoscere i Ceo e founder protagonisti della prima edizione. Quattro startup in tutto. Con questo articolo andremo a presentare il poker delle startup vincitrici della seconda edizione di Cross the Bridge, il cui percorso di sviluppo proseguirà per tutto il 2022.
Golee
Di Golee avevamo già parlato sul nostro magazine, in occasione del lancio (poco fortunato) dell’idea della Super League (ritrovate qui il pezzo). La startup è partita con il calcio per poi abbracciare altre discipline come basket, rugby, pallavolo. Di cosa si occupa ce ne ha parlato Felice Biancardi, cofounder. «Nel mondo dello sport dilettante la maggior parte delle società ha difficoltà a gestire attività come amministrazione, organizzazione degli eventi, partite, pagamento delle quote dei ragazzi, comunicazione».
Grazie alla piattaforma di Golee, la startup punta così a «rendere professionale un lavoro fatto spesso anche da volontari». In tutto sono 3mila le società che utilizzano il software e, come ha spiegato Biancardi, «siamo anche digital partner della Lega Pro». In questa fase già avviata cosa può offrire un percorso come Cross the Bridge? Ci ha risposto Luca Romeo, del team Financial & Operation: «Vogliamo scalare il multisport. Ci siamo aperti anche ad altre nazioni, come Francia e Spagna. La maggior parte delle risorse che arrivano da Cross The Bridge le investiamo su sviluppo software e marketing».
MgShell
Fin dalla prima edizione Cross the Bridge ha mantenuto ampio lo spettro dei settori innovativi. Anche per la seconda edizione è stata confermata una varietà di fondo nelle idee che hanno avuto accesso al percorso. MgShell, accreditata come spin off del Politecnico di Milano, è una med tech fondata nel 2019. Ce l’ha presentata Marco Ferroni, l’amministratore delegato. «Lavoriamo nel campo dello sviluppo e commercializzazione di dispositivi intraoculari a rilascio di farmaco e per il trattamento di patologie retiniche». Tutto questo si concretizza in un oggetto realizzato dalla startup, sottile come un ago.
«Viene caricato in una siringa e iniettato nell’occhio del paziente che ha bisogno di una particolare cura». Le persone che soffrono di maculopatia, come ci ha spiegato Ferroni, devono ricorrere a terapie a vita e questo comporta un frequente e periodico passaggio in ospedale. La soluzione proposta da MgShell garantisce, con una sola iniezione, più trattamenti, rilasciati gradualmente grazie a questo strumento minuscolo. «Il nostro dispositivo, una volta iniettato, da una parte rilascia il farmaco, dall’altra viene degradato dai fluidi oculari. È a base di magnesio e durante il suo funzionamento continua a perder materiale. Il tutto è altamente accettato dal corpo umano». Trattandosi di un ambito medico che richiede tempi più lunghi rispetto ad altri ambiti, il Ceo ci ha spiegato che l’arrivo sul mercato è previsto tra circa 7 anni. «Al momento siamo a un trl 5 e puntiamo al test sugli animali. Con Cross the Bridge – ha concluso – copriamo attività di valorizzazione scientifica e tecnologica e il completamento delle attività di validazione in laboratorio».
ISAAC
Su StartupItalia abbiamo già trattato della startup ISAAC, verticale nel campo della tecnologia antisismica. In un momento storico molto interessante per la messa in sicurezza degli edifici, nuovi ed esistenti, abbiamo chiesto al founder Alberto Bussini come sta procedendo il business. «Con ISAAC applichiamo delle macchine particolari sul tetto: in caso di terremoto, contrastano l’oscillazione dell’edificio e minimizzano il rischio di crolli o danneggiamenti più gravi». La tecnologia consiste in macchinari elettroidraulici e sensori di movimento posizionati nella struttura.
Ad oggi ISAAC ha un trl 8 ed è pronto alla fase di commercializzazione. «Con Cross the Bridge vogliamo sviluppare la nostra nuova macchina antisismica elettrica in grado di ridurre il costo di installazione di otto volte». Così facendo la startup potrebbe concretizzare quella che è la propria vision. «Siamo convinti che la protezione sismica degli edifici debba essere accessibile a tutti. La chiave è rendere conveniente un sistema innovativo».
Krill Design
Dallo sport al med tech per passare alla tecnologia antisismica. Il quarto settore toccato dalla seconda edizione di Cross the Bridge è quello dell’economia circolare, grazie alla tecnologia di Krill Design. «Siamo una startup che punta a promuovere l’economia circolare all’interno delle aziende – ci ha spiegato Ivan Calimani, il founder -. Intercettiamo quello che comunemente viene chiamato scarto e che invece è un sottoprodotto della filiera food&beverage: bucce, semi, gusci. E lo trasformiamo in bioplastica con la quale poi realizziamo prodotti come elementi di arredo».
Per un noto brand, Krill Design ha preso le arance delle spremute, ricavandone la bioplastica poi utilizzata per fabbricare vassoi e lampade distribuite in locali e bar. Così, grazie a questo processo, è l’azienda stessa che produce lo scarto a minimizzare gli sprechi della filiera. Sul sito ufficiale è anche disponibile un piccolo ecommerce con i primi prodotti di recycling. «Con Cross the Bridge stiamo lavorando sulla tutela della proprietà intellettuale. In questa fase operiamo con macchinari pilota, tra cui anche una stampante 3D per costruire oggetti in bioplastica».